Glossario di sedimentologia

Abrasione

Con il termine abrasione si indicano sia l'azione di degradazione operata dall'acqua di mare, soprattutto sulle coste alte e rocciose, sia l'erosione meccanica delle particelle delle rocce, causata perlopiù dal reciproco sfregamento, cui si deve una riduzione delle dimensioni delle particelle stesse (v. ARROTONDAMENTO). Copyright © 2002 Motta Editore

Argilliti

L'argillite è una roccia terrigena (depositata in mare) a grana fine. Rocce di questo tipo possono essere classificate in funzione delle dimensioni delle particelle, delle proporzioni dei minerali argillosi o della loro fissilità (la proprietà, cioè, di separarsi facilmente in sottili lamelle parallele). Probabilmente la più soddisfacente definizione di argillite è che essa non è altro che l'equivalente litificato di un fango, che è, a sua volta, un sedimento consistente di particelle delle dimensioni dell'argilla o del silt. Alcune argilliti contengono dal 25 al 50% di quarzo, e in casi particolari quarzo e feldspato costituiscono insieme più del 50% della roccia. L'incremento nella proporzione di quarzo e feldspato generalmente porta come conseguenza l'incremento della dimensione media delle particelle costituenti. Rocce sedimentarie terrigene a grana fine che abbiano abbondanti percentuali di quarzo e feldspato con particelle delle dimensioni del silt e che, proprio a causa della presenza di queste particelle, assomiglino strettamente alle arenarie, vengono generalmente chiamate siltiti. Nelle vere siltiti, però, solitamente non è presente la fissilità. Al contrario, le argilliti a grana fine contengono più abbondantemente minerali argillosi i cui cristalli, generalmente, si orientano parallelamente alla stratificazione e impartiscono a tutta la roccia la loro fissilità. Le argilliti a grana fine possono quindi essere piuttosto differenti dalle arenarie non solo per la granulometria delle particelle costituenti, ma anche per le proprietà fisiche.

Arrotondamento

L'arrotondamento è una caratteristica dei frammenti di un sedimento clastico, indipendente dalla forma del frammento stesso: si può definire quantitativamente con la misura dei raggi di curvatura del frammento, ma comunemente se ne dà una definizione qualitativa (sub angolare, angolare, sub arrotondato, arrotondato, ben arrotondato). In prima approssimazione i granuli che hanno subito un trasporto più lungo sono più arrotondati.

Banchina

La banchina è quella parte di spiaggia esposta alle onde, in senso pressoché orizzontale alla linea delle onde; si forma per deposizione del carico solido, di solito sabbia, portato dalle onde che si infrangono sulla spiaggia. La dimensione di questa porzione di spiaggia ha un andamento stagionale; durante l'estate la banchina è più larga, mentre in inverno si riduce a causa dell'erosione da parte delle onde, che prendono in carico la sabbia e la trasportano al largo formando le barre. In estate la sabbia viene di nuovo trasportata sul litorale e la banchina aumenta. Copyright © 2002 Motta Editore

Carico di fondo

Il carico di fondo comprende le particelle dei sedimenti che rotolano, scivolano o scorrono lungo il letto di un corso d'acqua o lungo la piattaforma oceanica sotto l'influenza del movimento dell'acqua. Il carico di fondo può comprendere materiale melmoso o siltoso in un fiume che scorre lentamente, o massi e ciottoli in un torrente a regime montano che scorre molto velocemente. Il movimento delle particelle è causato dall'urto dell'acqua che scorre e dagli effetti di turbolenza. Alcune particelle si muovono per saltazione con un continuo alternarsi fra la sospensione e il trasporto come carico di fondo. La quantità del materiale che transita è funzione della velocità della corrente, della tensione d'attrito del fondo e della potenza della corrente. Copyright © 2002 Motta Editore

Ciclo erosivo

Un ciclo erosivo è una sequenza di eventi che inizia con l'esposizione di una superficie fresca del terreno agli agenti dell'erosione e che termina quando il terreno si è ridotto a un livello di base. Come descritto da William Morris Davis, il ciclo, iniziato con il sollevamento di una superficie, come nella formazione di una montagna, termina dopo che si è formata una superficie senza rilievi, quasi livellata, o penepiano. Il ciclo erosivo di un vulcano comincia tipicamente con l'erosione dei canaloni sui suoi fianchi e termina con la distruzione del cono. Nei deserti, il terreno si livella per colmamento delle depressioni e riduzione dei rilievi, attraverso la formazione di pedimenti. Cicli di erosione sulle coste che seguono un innalzamento del livello del mare, tendono a ridurre le accidentate configurazioni a baie e promontori, a una linea di costa leggermente arcuata. Copyright © 2002 Motta Editore

Cordone litoraneo sommerso

La maggior parte delle spiagge sabbiose hanno uno o più cordoni (o barre) litoranei sommersi, ovverosia dorsali lunghe e strette di sabbia e ghiaia che hanno un andamento parallelo alla linea di costa. I cordoni litoranei più pronunciati si trovano dove le onde si infrangono quando si avvicinano alla costa. Le onde sono capaci di riformarsi e di infrangersi una seconda volta, e se la posizione del frangente è diversa tra l'alta e la bassa marea, cordoni litoranei sommersi si formeranno per ognuna delle posizioni. Le barre aumentano quando le onde divengono più grandi, generalmente in inverno, e si restringono in estate, quando la sabbia si muove verso la banchina. Copyright © 2002 Motta Editore

Drenaggio intrecciato

Sono a drenaggio intrecciato i corsi d'acqua naturali caratterizzati da un complesso sistema di alvei che si dividono e convergono. Rispetto a quelli a meandri, i corsi d'acqua a drenaggio intrecciato tendono a essere relativamente diritti, ampi e poco profondi. Il sedimento del letto e delle rive è in genere a grana relativamente grossa. Rapidi cambiamenti della posizione dell'alveo, così come una configurazione a barra di sabbia e la suddivisione dell'alveo, sono caratteristiche di questi corsi d'acqua. I drenaggi intrecciati compaiono generalmente sui conoidi alluvionali, lungo i fronti montani e nelle aree dove le acque di fusione glaciali scaturiscono dai margini di calotte glaciali e di ghiacciai. Copyright © 2002 Motta Editore

Esondazioni lampo

Le esondazioni lampo sono fenomeni, caratteristici di torrenti normalmente asciutti che si verificano in quei rari giorni dell'anno in cui si ha una piovosità molto elevata. Benché la loro frequenza sia massima nei deserti, possono manifestarsi anche altrove e costituiscono un serio pericolo naturale. La maggior parte delle esondazioni lampo è causata da bufere molto intense, di solito temporali estivi, che stazionano brevemente sopra un letto asciutto o, se in movimento, seguono il corso fluviale; oppure dalla natura impervia del suolo desertico che permette poca o nessuna infiltrazione sotterranea delle acque meteoriche, inducendo un ruscellamento pressoché totale dell'acqua caduta. L'acqua delle esondazioni lampo può fluire in letti torrentizi a una velocità di 35 Km/h, con un fronte viscoso di acqua e sedimenti alto da 0,3 a 1,5 m. Queste esondazioni possono rimuovere oggetti molto pesanti. E' accaduto che massi, veicoli e persino locomotive ferroviarie del peso di molte tonnellate siano stati trascinati dalle acque per parecchi chilometri. Copyright © 2002 Motta Editore

Fall line

Con il termine fall line si definisce una zona in cui il letto dei fiumi subisce un improvviso abbassamento come, ad esempio, il ripido gradino che si forma generalmente sul margine di un altipiano. In questi casi, poiché le acque scendono da una regione montuosa e resistente all'erosione verso un terreno pianeggiante e più cedevole, hanno luogo cascate o rapide. Questa linea immaginaria rappresenta generalmente il punto di inizio della navigazione ed una importante fonte di energia idroelettrica. Una famosa fall line è situata negli Stati Uniti orientali, nella zona compresa fra New York e l'Alabama, dove i fiumi principali scendono dalle pendici dei monti Appalachi verso la pianura costiera sull'Atlantico e sulla quale si trovano numerose città fra cui Trenton, Filadelfia, Baltimora, Washington, Richmond. Copyright © 2002 Motta Editore

Fango organogeno

I fanghi organogeni di mare profondo sono sedimenti marini composti per più del 30% di scheletri organici di piante (fitoplancton) e di animali (zooplancton) che abitano le acque superficiali degli oceani. Quando questi organismi muoiono i loro scheletri affondano e in seguito divengono parte del sedimento sottostante. I fanghi organogeni sono composti di carbonato di calcio e di silice. La frazione carbonatica è composta soprattutto da gusci di foraminiferi, coccolitoforidi e pteropodi. La quantità dei fanghi carbonatici in mare profondo dipende dalla quantità di materiale che arriva a depositarsi, dalla quantità di materiale che viene sciolto e dalla diluizione di questi organismi con materiali terrigeni, vulcanici e di altro tipo. La frazione silicea dei fanghi organogeni è composta per lo più dai gusci delle diatomee e dei radiolari. Gli stessi fattori che controllano la distribuzione dei fanghi carbonatici controllano quella dei fanghi silicei, tranne che gli scheletri silicei sono meno soggetti alla dissoluzione. I fanghi organogeni di mare profondo si trovano nelle aree equatoriali degli oceani (carbonatici e silicei), alle latitudini polari (silicei) e in cima alle creste dorsali (carbonatici). In totale i fanghi organogeni di mare profondo coprono circa il 45% del fondo marino.

Grovacche

Le grovacche sono arenarie costituite dall'associazione di minerali e frammenti di roccia, insieme a una matrice argillosa che può costituire dal 15% fino al 50% della roccia. I minerali che si ritrovano nelle grovacche possono essere anche molto diversi; possono essere presenti frammenti di biotite, cloriti, feldspati, orneblenda, magnetite, pirosseni, quarzo e serpentino. Gli strati di grovacche, che probabilmente sono stati depositati da correnti di densità, sono sottili e con un buon grado di classazione, e, generalmente, si ritrovano in aree geosinclinali dove vi è accumulo di sedimenti spessi. Le grovacche si sono formate in quasi tutte le epoche geologiche, dal precambriano al pleistocene.

Lanca

La lanca (inglese oxbow lake) è un lago che si sviluppa nella valle alluvionale (v. pianura alluvionale) di un fiume quando una variazione del corso taglia fuori dal flusso uno o più meandri. Il cambiamento di letto avviene quando un'alluvione taglia lo stretto lembo di terra che costituisce il collo del meandro: argilla, silt, sabbia e materia organica colmano gradualmente l'ansa abbandonata e danno origine a una cava d'argilla. Copyright © 2002 Motta Editore

Livello di base

Il livello di base di un fiume è il livello al quale esso entra in una grande massa statica di acqua, come un lago o il mare. Poiché l'erosione si interrompe improvvisamente quando il flusso del fiume finisce, il livello di base è il più basso livello al quale un fiume può erodere il terreno circostante; la sua variazione ha dunque una grande influenza sul tasso di erosione (v. fiumi e torrenti). Per molte ragioni si può considerare il livello del mare come l'estremo livello di base; il tasso generale di erosione sulla superficie della Terra è stato drasticamente alterato quando il livello del mare, nel passato, è salito o è calato. Copyright © 2002 Motta Editore

Molassa

Le molasse sono depositi sedimentari che si accumulano dopo la fase principale di compressione di una fascia di montagne. I sedimenti si conservano come marne, arenarie, argilloscisti e in particolar modo conglomerati. Il deposito ha spessore maggiore (spesso parecchie migliaia di metri) vicino alla fascia montuosa da cui è derivato per il processo di erosione, e le rocce composte da frammenti assortiti (conglomerati) sono più abbondanti vicino alla sorgente. Più si allontana dalla catena montuosa, più il deposito di molasse si assottiglia e le rocce hanno granulometria più sottile; qui possono essere compresi nella sequenza carboni e calcari di acqua dolce, così come strati di mare poco profondo. L'ambiente di deposizione è così sia continentale che marino e di conseguenza la tipologia dei sedimenti è varia. Lo spostamento dei diversi ambienti da posto a posto durante la deposizione delle molasse porta a una sequenza verticale di strati diversi che spesso mostrano uno schema ciclico. Una stratificazione di questo tipo è presente nei livelli di carbone dell'Europa continentale, della Gran Bretagna e del Nord America che costituiscono i più grandi depositi conosciuti di questo combustibile fossile. Copyright © 2002 Motta Editore

Permeabilità delle rocce

La permeabilità di una massa di sedimento poroso o di una roccia - cioè la sua capacità di trasmettere i fluidi - dipende dalle dimensioni, dalla forma e dal grado di connessione tra gli spazi occupati dai pori. Lo scorrimento dei fluidi sarà, inoltre, influenzato dalla loro viscosità (e la viscosità a sua volta è influenzata tra l'altro dalla temperatura) e dal gradiente di pressione che spinge il liquido. L'unità standard di permeabilità è il darcy (dal nome dell'ingegnere francese Henry Darcy che per primo analizzò lo scorrimento dell'acqua attraverso la sabbia). Un darcy è la permeabilità che permette a 1 cmc/s di un fluido, con viscosità 1 cP, di attraversare un'area trasversale di 1 cm² con un gradiente di pressione di 1 atm (misurata ad angolo retto rispetto alla fonte del flusso). Copyright © 2002 Motta Editore

Red bed

I red bed (strati rossi) sono formazioni sedimentarie rocciose, comunemente costituite da scisti e argilliti, caratterizzate da una colorazione che va dal rossiccio al rosso-bruno. Si sono depositati sulla terraferma, nei laghi e nei delta in ambienti continentali soggetti a estesi periodi stagionali di volta in volta umidi e asciutti. Durante le stagioni piovose, l'argillite e l'argilla dilavate dalle piogge si depositavano su grandi estensioni piatte. Durante le stagioni asciutte che seguivano, la bassa ricopertura d'acqua evaporava lasciando delle distese di fango ad asciugare e "cuocersi" al sole. L'azione combinata del sole e dell'atmosfera ossidava qualsiasi materiale organico vi fosse. Le stesse condizioni hanno fatto sì che il ferro nei sedimenti si ossidasse passando allo stato ferrico. L'insieme di questi due processi ha portato alla rimozione di tutto il materiale organico (ne è necessario solo il 5%) che avrebbe potuto colorare di nero il sedimento e ha fornito l'agente colorante rossastro. Anni successivi di deposizioni e ossidazioni alternate hanno costruito strati su strati di sedimenti rossi. Con la compattazione e la litificazione, questi sedimenti sono diventati i red bed che si presentano oggi negli strati geologici. Il rigido ambiente in cui si sono formati i red bed non ha permesso la conservazione di resti animali.

Regressione marina

Il termine regressione marina è usato dai geologi per descrivere il ritirarsi del mare e la conseguente emersione della terraferma. La regressione avviene per diverse ragioni: la riduzione del volume dell'acqua del mare a causa dell'accrescimento delle masse di ghiaccio polare (eustatico); il sollevamento della terraferma a causa delle tensioni nella crosta terrestre (tettonico); l'innalzamento della terra a causa di aggiustamenti gravitazionali di blocchi della crosta di diversa densità (isostatico) o di una sedimentazione molto rapida. Quest'ultima è particolarmente significativa perché illustra la complessità della regressione, spesso non abbastanza considerata. Nei luoghi in cui un grande volume di sedimento viene apportato dai maggiori sistemi di fiumi si formerà un deposito di delta (v. depositi di delta) e i mari recederanno con l'avanzare della terra. Copyright © 2002 Motta Editore
   

Ripple mark

Con il termine ripple mark (struttura sedimentaria superficiale) si indicano le ondulazioni sopra i sedimenti (come quelle che si vedono su di un fondo marino sabbioso) e che sono molto spesso conservate nelle arenarie antiche: servono a determinare se uno strato ha o non ha subìto dislocazioni (rovesciamenti ecc.). Le caratteristiche delle ripple mark sono funzione del tipo e della direzione della corrente; il movimento avanti e indietro di una corrente, per esempio, determina delle ripple mark con increspature ripide e con avvallamenti arrotondati. Anche le sabbie desertiche hanno delle bellissime increspature causate dal vento, ma molto difficilmente vengono preservate. Copyright © 2002 Motta Editore

Trasgressione marina

Una trasgressione marina, o ricoprimento della terraferma da parte del mare, può essere dovuta alla fusione delle masse di ghiaccio polare (eustatica), alle deformazioni causate dalle forze crostali (tettonica), o all'abbassamento di blocchi crostali a causa della variazione della loro densità (isostatica). I depositi di una trasgressione marina sono, in successione, sedimenti non marini, litoranei, di mare poco profondo, man mano che il mare sommerge una particolare regione. I depositi trasgressivi mostrano età progressivamente più recenti quando si risale la direzione di migrazione della linea di costa (v. regressione marina). Copyright © 2002 Motta Editore
   

Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/11/14