Rocce sedimentarie

Uno dei tre grandi gruppi in cui sono suddivise le rocce (gli altri due sono quello delle rocce ignee e delle metamorfiche) è quello delle rocce sedimentarie, che, come dice il nome, sono il risultato dell'accumulo e del consolidamento di strati di materiale incoerente. Le rocce sedimentarie costituiscono dal 70% al 75% della superficie terrestre esposta; tuttavia esse costituiscono solo il 15% della crosta terrestre esterna (che all'incirca ha uno spessore di 16 Km).

I cinque principali tipi di rocce sedimentarie - carbonatiche, autigene, carbonacee, terrigene e piroclastiche - possono essere distinti per la loro composizione chimica e mineralogica e per la loro origine.

Le rocce carbonatiche sono composte principalmente da calcite o da dolomite.

Le rocce autigene comprendono le evaporiti, che contengono gli alogenuri e i solfati, e altre rocce di origine chimica, come, a esempio, le selci e le rocce ricche di magnesio e ferro.

Le rocce carbonacee sono costituite di materiale carbonioso, le rocce terrigene sono composte di vari silicati provenienti dall'erosione e le rocce piroclastiche sono composte da vari silicati e vetri provenienti dall'attività vulcanica.

I primi tre tipi hanno origine dagli ambienti dove è avvenuta la deposizione e, nella stragrande maggioranza, sono conservati in essi; le rocce terrigene, invece, sono composte di materiale che proviene da zone esterne all'ambiente di deposizione. Le rocce piroclastiche, infine, hanno origine in un ambiente vulcanico e possono accumularsi nello stesso ambiente di deposizione in cui si trovano i vulcani, oppure l'accumulo può avvenire lontano dall'ambiente di deposizione.

ROCCE CARBONATICHE

Le rocce carbonatiche possono essere o calcari o dolomie. I costituenti fondamentali della maggior parte dei calcari (eccezioni di rilievo sono le scogliere e i fanghi calcarei) sono gusci e noduli delle dimensioni della sabbia. Gli spazi fra questi sono riempiti da fango calcareo (il cui equivalente litificato è la micrite) o da calcite spatica con inclusioni fluide. La micrite può presentarsi o come matrice fra particelle della dimensione della sabbia o, nei calcari a grana fine, come un materiale "compatto". Le dimensioni delle particelle di una micrite sono inferiori a 4 micrometri e di solito variano da 1 a 3 micrometri. Osservando un calcare a occhio nudo, la micrite appare non lucente e opaca; in sezione sottile al microscopio da petrografia appare subtraslucida con una debole tonalità marroncina.

Il cemento spatico è il componente chiaro, cristallino, delle rocce carbonatiche con lucentezza vitrea; le dimensioni dei cristalli raggiungono le decine e le centinaia di micrometri. La dolomite è il principale costituente, più del 50%, delle dolomie, la cui origine non è del tutto chiara. In passato si pensava solo a una genesi metasomatica (dolomitizzazione) in cui il carbonato di calcio veniva sostituito in parte da quello di magnesio formando il carbonato doppio di calcio e magnesio (dolomite); oggi, accanto a questa genesi, si considera anche la possibilità di un'origine evaporitica.

ROCCE AUTIGENE

Le rocce autigene contengono un minerale che ha cristallizzato in loco, dopo che il sedimento o la roccia incassanti si erano già formati. Sebbene le rocce autigene abbiano un'origine comune, esse sono molto diverse dal punto di vista chimico e mineralogico. I tipi più importanti sono la selce, le evaporiti, le rocce fosfatiche, le rocce sedimentarie a minerali di ferro e di manganese.

Selce

La selce è una roccia fragile e dura, con frattura da scheggiata a concoide e lucentezza vitrea, che si trova in strati e in lenti. La composizione mineralogica, silice quasi pura, è influenzata dalla composizione dei sedimenti o delle rocce incassanti. Per esempio, nell'Oceano Pacifico centrale, la selce a composizione cristobalitica si trova nei sedimenti argillosi, mentre quella a composizione quarzosa è limitata ai carbonati. I gusci di organismi silicei come i radiolari e le diatomee e le spicole delle spugne, sono composte di opale. Le conchiglie silicee delle selci terziarie sono per la maggior parte opaline, ma si può dire che quasi tutta la silice delle selci paleozoiche si trovi sotto forma di quarzo e calcedonio.

Evaporiti

Le evaporiti si formano per precipitazione da salamoie concentrate dall'evaporazione. Sebbene si conoscano 40 differenti specie mineralogiche dei depositi evaporitici, soltanto una ventina di queste hanno una concentrazione apprezzabile. Di queste soltanto i solfati - i più comuni dei quali sono il gesso e l'anidrite - e gli alogenuri - specialmente salgemma o sale da cucina, che si presentano in serie di oltre 1000 m di spessore - formano grandi estensioni di rocce sedimentarie.

Fosforiti

Le fosforiti sono composte di apatite. I noduli di fosforite si trovano sul fondo dei mari attuali, dalle zone costiere fino alle acque profonde, e gli antichi depositi fosforitici si trovano nelle varie province fosfogeniche che si estendono per parecchie migliaia di Km². Le rocce fosfatiche di questi antichi depositi sono costituite da frammenti di ossa, di pellets, delle dimensioni della sabbia, che probabilmente hanno un'origine fecale (diametro da 100 a 400 m), pisoliti, gusci fosfatizzati di varie conchiglie calcaree, e coproliti - grandi pellets (da 2 a 5 mm di diametro).

Sebbene tutte le rocce sedimentarie contengano quantità di ferro facilmente rilevabili, i depositi ferriferi sono quelli che contengono in predominanza minerali di ferro, specialmente ossidi (ematite e magnetite), idrossidi (goethite, e quindi limonite), carbonati (siderite), silicati (chamosite, greenalite e glauconite) e solfuri (pirite e pirrotina).

ROCCE CARBONACEE

Le rocce carbonacee (v. carbone) sono state classificate per grado (contenuto in carbone e potere calorifero) e per le caratteristiche petrografiche. Durante la carbonificazione i prodotti diventano più scuri e più lucenti - per il continuo graduale aumento del materiale carbonioso dalla lignite (o dall'antesignana torba) si giunge, attraverso il carbone bituminoso o sub bituminoso, fino all'antracite. Nello stesso tempo, il loro contenuto di carbonio e il loro potere calorifero aumentano, mentre diminuisce la percentuale di umidità, di composti volatili e di ossigeno. Dal punto di vista petrografico, si possono distinguere quattro tipi di carbone. La vitrite è un carbone con lucentezza vitrea e con frattura concoide. La durite è un carbone terroso privo di lucentezza. La clarite, se fratturata perpendicolarmente alla direzione di stratificazione, mostra superfici lisce brillanti con lucentezza sericea. La fusite, conosciuta anche come "carbone minerale", è un legno carbonizzato.

ROCCE TERRIGENE

Le rocce terrigene sono costituite da frammenti detritici provenienti dalla terraferma e dovuti all'alterazione superficiale. Le dimensioni variano in misura molto notevole, dalla frazione dei micron fino a parecchi metri. I tre principali tipi di rocce terrigene - argilliti, arenarie, e conglomerati e brecce sedimentarie - si diversificano per le dimensioni dei granuli che le costituiscono.

Le argilliti sono rocce a grana fine che contengono notevoli quantità di minerali argillosi che generalmente hanno la granulometria dei silt e delle argille. Molte argilliti sono fissili, cioè si dividono facilmente in sottili lamine.

Nelle arenarie predominano i granuli con le dimensioni della sabbia.

I conglomerati (v. conglomerato) e le brecce sedimentarie sono rocce a grana grossolana formatesi per litificazione di ghiaia, rispettivamente arrotondata o spigolosa. Più del 30% dei frammenti più grandi ha un diametro superiore ai 2 mm. I frammenti possono essere costituiti da frammenti di roccia di varie dimensioni. I conglomerati e le brecce sedimentarie sono classificati in funzione del tipo di matrice e delle dimensioni e del tipo dei frammenti di roccia. Un campione che contiene più dell'80% di materiale a grana grossolana è chiamato conglomerato vero e proprio; uno che contiene dal 30% all'80% di tale materiale è conglomerato sabbioso o arenaceo o argilloso. La matrice può essere calcarea o sideritica.

ROCCE PIROCLASTICHE

Il materiale delle rocce piroclastiche è materiale igneo esplosivo, depositato come sedimento. A causa della loro instabilità chimica, le rocce piroclastiche sono soggette a rapida alterazione diagenetica; ciò rende difficilmente identificabili quelle precambriane e paleozoiche e anche quelle mesozoiche.

Le particelle delle rocce piroclastiche provengono principalmente dai vulcani, specialmente quelli situati in aree di attività tettonica e negli archi insulari. Il materiale che fuoriesce dalle bocche vulcaniche durante le esplosioni si sparge su vaste aree. Sui continenti, il volume delle rocce piroclastiche è molto più grande di quello della lava. Le rocce piroclastiche vengono classificate sulla base della granulometria, del tipo di particelle che le costituiscono e dalla loro origine. Il materiale piroclastico con diametro superiore a 32 mm può formare le bombe o i blocchi.

Le bombe si formano quando la lava fusa eruttata solidifica prima di ricadere; esse hanno, comunemente, forme a treccia e strutture concentriche. I blocchi sono eruttati dal vulcano già solidi e sono costituiti da frammenti spigolosi di roccia vulcanica.

I lapilli hanno grandezza intermedia (diametro da 4 a 32 mm) fra le bombe e i blocchi e le ceneri (diametro minore di 4 mm).

Gli agglomerati sono costituiti principalmente da bombe; le brecce vulcaniche da blocchi; i tufi a lapilli da lapilli; i tufi (in senso stretto) da cenere. Dal punto di vista della composizione le rocce piroclastiche hanno tre termini estremi: i frammenti di roccia, i cristalli, il vetro. In una sezione sottile al microscopio da petrografia, l'operatore stima (o conta) le proporzioni relative di questi tre termini estremi. Un campione può essere identificato in funzione della quantità di termini estremi. Le rocce piroclastiche si alterano a minerali argillosi (specialmente montmorillonite), zeoliti, calcedonio, opale, quarzo e materiale microcristallino che, in sezione sottile al microscopio da petrografia, assomiglia alla selce.

Il vetro è comune solo nelle rocce del medio-terziario o più recenti. Anche le zeoliti sono assenti dalle rocce del paleozoico inferiore; probabilmente si sono alterate a feldspati. Un prodotto di alterazione delle rocce piroclastiche è la bentonite, un'argillite composta in massima parte da montmorillonite.

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Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/11/14