Sabbia

I geologi usano il termine sabbia per indicare sia particelle naturali di determinate dimensioni sia depositi geologici costituiti da tali particelle.

Le particelle di dimensioni tali da poter essere definite "sabbia" sono costituite da frammenti di roccia arrotondati o angolosi, oppure da grani detritici di dimensioni più piccole dei cosiddetti granuli e più grandi dei più grossi grani di limo. Tali dimensioni vengono stabilite con il setacciamento attraverso una serie di setacci standard a diversa "luce" delle maglie (mesh). Esistono molte serie standard di setacci comunemente usate per stabilire le dimensioni delle particelle: quella del Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti d'America (da 0,05 a 2 mm), quella dell'ASTM (American Society of Testing Materials) (da 0,08 a 2 mm), la serie italiana UNI (da 0,04 a 2 mm), alcune serie tedesche DIN, la British St., ecc.

La sabbia come deposito viene definita quale aggregato incoerente di particelle delle diverse dimensioni. La maggior parte della sabbia è costituita da grani di quarzo derivati dall'alterazione atmosferica del granito o altre rocce ignee silicee. Le sabbie carbonatiche sono costituite da frammenti di gusci di animali marini o da precipitati chimici quali le ooliti. Sia il vento che l'acqua possono trasportare i grani di sabbia per grandi distanze; in genere, tanto più lontane sono portate, tanto più risultano arrotondate e tanto meglio gradate.

La sabbia trova moltissime applicazioni pratiche. Alcuni depositi, detti depositi a placer, sono ricchi di metalli preziosi, quali l'oro. La sabbia quarzifera è usata per la fabbricazione di prodotti chimici di base, per quella del vetro, per gli stampi da fonderia e quale abrasivo. Le sabbie quarzo-carbonatiche trovano impiego nella fabbricazione dei cementi, malte e pietre da costruzione.

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Ultimo aggiornamento: 29/11/14