Coste

Si definisce costa una zona di ampiezza variabile che si estende verso l'interno a partire dalla linea costiera fino al limite dell'influenza del mare, limite che può essere dato dalla testa di un estuario (limite continentale dell'influenza delle maree), dal crinale di una catena di colline o di montagne, o dal terreno solido che si trova dietro le dune costiere, le lagune e le paludi.

Le coste attraggono gli insediamenti umani. Ai nostri giorni circa due terzi della popolazione mondiale vive in una ristretta fascia costiera che si estende verso le zone continentali dal margine dell'oceano.

Spiagge

Le spiagge sono la caratteristica naturale prevalente della zona costiera. Sono depositi di sabbia, ghiaia o ciottoli che sono stati formati dalle onde e dalle correnti che agiscono sulla riva. Lungo molte coste pianeggianti le spiagge si presentano come isole-barriera situate parallelamente alla costa e separate da questa da una laguna o da una baia come nella costa orientale degli Stati Uniti e del golfo del Messico. Lungo altri tratti di costa, dietro le spiagge sono presenti delle scogliere erosive, oppure le spiagge possono essere totalmente assenti, e al loro posto alte scogliere si affacciano direttamente sulle onde. L'erosione delle scogliere rocciose forma grotte marine, faraglioni ed archi naturali.

Le spiagge sono un habitat naturale per piante ed animali, offrendo terreni per nidificare e procreare a foche, tartarughe, uccelli ed alcune specie di pesci. Se le spiagge non sono troppo intensamente sfruttate dal punto di vista della pesca, numerosissimi sono i molluschi e i granchi, in particolar modo il mollusco da spiaggia, Donax gouldii. In alcune aree le spiagge sabbiose sono sfruttate per l'estrazione di minerali preziosi (diamanti in Sudafrica, oro in Alaska, platino, zirconio e magnetite in altre località).

Sabbia di spiaggia

Le spiagge più familiari sono quelle di sabbia, con granelli di quarzo e feldspato, che derivano dall'alterazione superficiale e dall'erosione di rocce come il granito. Alcune sabbie di spiaggia provengono direttamente dall'erosione delle scogliere marine, ma la maggior parte viene creata dall'azione dei fiumi che scorrono verso il mare. Un'altra fonte è costituita dal fondo marino al largo. Normalmente, però, la sabbia si muove dalla spiaggia verso le acque più profonde, provocando così più una perdita che un guadagno complessivo. In alcune aree si hanno delle perdite al largo nel momento in cui la sabbia di spiaggia rimane intrappolata in stretti canyon sottomarini; in altre aree, la sabbia si disperde quando viene spinta dal vento verso l'interno dando luogo a dune sabbiose. La maggior parte della sabbia di spiaggia contiene frammenti di conchiglie lisciati ed arrotondati fino a raggiungere le dimensioni dei granelli di sabbia. Ai tropici, in particolar modo nei pressi delle scogliere coralline, la sabbia può consistere quasi esclusivamente di frammenti di conchiglie e di corallo. Le spiagge sulle isole vulcaniche, come Tahiti, sono composte da sabbia nera, generata dalla disintegrazione della roccia vulcanica. Le spiagge possono anche essere composte da sedimenti a grana più grossa della sabbia; sulle coste dell'Inghilterra sono comuni spiagge di ciottoli formate da piccoli sassi appiattiti. Alcune spiagge contengono ciottoli di dimensioni maggiori, o massi, in particolar modo là dove le spiagge sono colpite da onde grandi e violente.

Onde e correnti

Le onde e le correnti litoranee contribuiscono a creare e a dare una forma alle spiagge, così come a spostare sedimenti marini nella zona costiera. Le onde che si infrangono obliquamente alla linea costiera danno luogo ad una corrente lungo la riva che scorre parallelamente alla linea della costa. Questa corrente è più veloce tra le onde e la linea costiera. Insieme con le onde che agitano e mettono in movimento la sabbia di spiaggia, questa corrente fa sì che la sabbia si muova lungo la linea costiera sotto forma di trasporto litorale e costruisce delle lingue di terra attraverso le foci dei fiumi e le baie (v. trasporto di lungo spiaggia). Quando le onde si infrangono con creste parallele alla linea della costa danno luogo comunemente ad un sistema circolatorio vicino alla riva che consiste essenzialmente di correnti di ritorno (a volte chiamate maree di ritorno), forti correnti che si dirigono verso il mare fino al punto in cui si infrangono le onde. Sono un vero pericolo per i bagnanti, poiché possono trascinare verso il mare aperto anche il più forte dei nuotatori. Poiché sono strette, ci si può sottrarre, comunque, a queste correnti nuotando in direzione parallela alla costa prima di tentare il ritorno alla spiaggia. Attraverso l'erosione della sabbia dalle spiagge, le correnti di ritorno poste a distanze regolari formano delle insenature separate da punte, che danno alla spiaggia una conformazione a pettine. In caso di burrasca, in questo tipo di insenatura l'erosione della spiaggia o il danneggiamento della proprietà può essere maggiore che altrove. La sabbia di spiaggia viene tenuta costantemente in movimento da onde e correnti. Parte di questa sabbia viene spinta in avanti dalle onde (flutto montante) e depositata nella parte più interna della costa, o banchina. L'inclinazione del fronte della spiaggia, dove si verifica il flutto montante, dipende dalla grandezza dei granelli che costituiscono la sabbia di spiaggia. Più i granelli sono grossi, più ripido è il fronte della spiaggia. Le spiagge con sabbia molto fine hanno un'inclinazione di circa 1°, le spiagge con sabbia a grana grossa di 9°, le spiagge di ciottoli fino a 25° di inclinazione. Parte del materiale che costituisce le spiagge viene portato al largo e depositato in barriere. Tra la barriera e il fronte della spiaggia possono esservi degli avvallamenti dove le correnti litoranee scorrono parallele alla costa. Durante le burrasche, grandi ondate erodono la sabbia dal fronte della spiaggia e dalla berma, e la trasferiscono sulle barriere al largo. Tempeste estremamente violente possono portare alla totale distruzione della berma, permettendo alle onde di andare ad infrangersi direttamente sulle dune di sabbia, sulle scogliere marine o su altre parti della costa. In simili condizioni case, alberghi e strade costruiti troppo vicino alla spiaggia corrono il rischio di andare perduti a causa dei danni provocati dall'erosione delle onde. Quando dopo una burrasca ritornano le onde di dimensioni minori, la sabbia si muove di nuovo verso la riva, e la berma inizia a crescere fino alla prossima burrasca, quando ancora una volta agirà da respingente.

Cambiamenti su larga scala

Accanto alla crescita e alla distruzione delle spiagge, e di altre caratteristiche del litorale, le linee di costa sono soggette anche a cambiamenti su più larga scala. Questi possono verificarsi a causa di variazioni del livello dell'acqua - che, a livello mondiale, vengono definiti cambiamenti eustatici - o causa dell'innalzamento o dello sprofondamento delle masse continentali stesse. Le coste sollevate sono conosciute come coste di emersione: spesso prendono la forma di linee di costa larghe e diritte, con le scogliere marine o le spiagge preesistenti ormai a una certa distanza dalla riva. Le coste che sprofondano sono conosciute come coste di sommersione, o coste sommerse. Quando il mare entra e sommerge vallate di fiumi preesistenti lungo simili coste, il litorale prende la forma di baie ramificate: la baia di Chesapeake ne è un esempio.

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Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/11/14