Vademecum del sinottico - Terza lezione
Il clima mediterraneo
Nel procedimento fin qui descritto si è cercato
di far riferimento a criteri e regole valide in generale, nel
senso che esso potrebbe essere applicato proficuamente da
qualsiasi analista che si trovasse ad operare nella fascia delle
medie latitudini del nostro emisfero; tuttavia, il tempo sul
Mediterraneo pur essendo legato alle stesse masse d'aria che
interessano per esempio l'Europa del nord e le isole britanniche,
a causa degli effetti orografici e della particolare
configurazione geografica, assume, specie nella stagione
invernale ed in quella estiva, caratteristiche così spiccate da definire un clima particolare detto appunto clima mediterraneo.
Tenendo conto di ciò, vorremmo concludere
questa esposizione accennando brevemente ai cosiddetti centri
d'azione che determinano tale tipo di tempo.
I centri d'azione
Col nome di centri d'azione sogliono chiamarsi
quelle configurazioni isobariche che particolarmente danno una
fisionomia ben determinata ad un complesso di fenomeni
meteorologici. Così i grossi centri d'azione responsabili del
tempo mediterraneo sono:
l'anticiclone permanente delle Azzorre;
l'anticiclone siberiano;
la depressione dell'Islanda;
la depressione termica sull'Africa.
Se essi occupano la loro posizione media, le
condizioni generali del tempo sono normali, ma se invece si
verificano spostamenti, intensificazione o indebolimento,
corrispondentemente si verifica un andamento anormale che può
estendersi sopra ampie zone e per periodi prolungati.
Sul Mediterraneo le condizioni generali del
tempo sono dipendenti, in inverno, dalla posizione
dell'anticiclone delle Azzorre e dalle basse pressioni della
Russia centrale. Se l'anticiclone delle Azzorre si sposta verso
est conservando all'incirca la stessa posizione in latitudine,
l'alta pressione invade la Spagna, la Francia meridionale, una
parte del Mediterraneo e a volte anche l'Italia. Allora i cicloni
atlantici si inoltrano dall'Inghilterra verso est o nord-est,
aria marittima di origine tropicale affluisce sulle regioni
mediterranee e l'inverno, fino a quando perdura tale situazione,
decorre su di esse assai mite.
Se l'anticiclone delle Azzorre si solleva verso
le alte latitudini così da coprire la parte più settentrionale
dell'Oceano, le coste britanniche ed anche l'Islanda, allora le
depressioni si spostano verso il bacino del Mediterraneo e verso
l'Europa centrale e quindi l'inverno si presenta abbondante di
precipitazioni, specialmente nevose, poiché dominano venti
settentrionali e maestrale. Anche la depressione sull'Islanda
esercita grande influenza sul tempo del Mediterraneo, perché se
si abbassa verso sud, l'inverno è dolce ma piovoso. Se la
depressione scende sul golfo di Guascogna sovente in concomitanza
con alte pressioni sulla Russia, l'Europa centrale rimane sotto
il regime di venti provenienti da questa, quindi freddi e
asciutti, ma atti a portare forti nevicate.
L'influenza del massimo siberiano sui nostri
inverni appare soprattutto allorquando esso si distende molto
sull'Europa. Esso è costituito di aria continentale assai fredda
ed asciutta, e i venti persistenti che ne risultano apportano
grande freddo.
L'estate mediterranea
L'estate mediterranea è regolata soprattutto
dall'estensione dell'anticiclone delle Azzorre e dalla sua
intensità. Quando esso si inoltra dal golfo si Guascogna fino
alla parte centrale e meridionale del continente, l'estate
decorre in generale calma e calda poiché la distribuzione
anticiclonica ha gradienti debolissimi.
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