Zone di frattura oceaniche Le zone di frattura oceaniche sono rappresentate da rilievi e depressioni lunghe e strette che sembrano separare localmente la cresta di una catena montuosa sottomarina per decine o centinaia di chilometri. Le zone più ampie, lunghe più di 2000 Km e larghe più di 100, sono concentrate nel Pacifico orientale, con andamento est-ovest. Zone meno estese di frattura vengono comunemente osservate lungo l'intero percorso dei sistemi delle dorsali medio oceaniche. Queste fratture sembrano diramarsi dalla crosta oceanica per faglie laterali (v. tettonica a zolle; faglia trasforme). Dall'osservazione dei terremoti in queste zone, tuttavia, si vede che l'attività sismica è limitata a zone di frattura sulla dorsale oceanica o nelle vicinanze e che questa attività si manifesta soltanto su una distanza relativamente breve al di fuori dell'asse della frattura.L'esame del movimento relativo di materiale su ambedue i lati di una zona di frattura durante un terremoto sottomarino rivela moti opposti all'apparente dislocazione della dorsale. Il paradosso si spiega nel contesto della teoria dell'espansione dei fondi marini: appena si forma una nuova crosta in un centro di espansione sulla dorsale oceanica, essa si stacca e si muove lateralmente; perciò il materiale, appena prodotto fra le creste separate dalla dorsale, viene ad essere parte di blocchi diversi dalla crosta. Questi blocchi scivolano uno dopo l'altro lungo le zone di frattura in direzioni opposte alla zona di apparente divisione.Copyright © 2002 Motta Editore
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