Un satellite studierà l'effetto serra. A dicembre la Nasa metterà in orbita "Jason-1" di Antonio Lo Campo (pubblicato l'11 ottobre 2000)SI chiama "Jason-1", in italiano "Giasone 1", è un satellite della Nasa destinato ad una missione oceanografica che potrà dare risposte sui dubbi ancora irrisolti dell'effetto serra. Il nome si riferisce all'eroe mitologico greco che per riconquistare il vello d'oro organizzò la spedizione degli Argonauti e con l'aiuto di Medea compì felicemente l'impresa. Ma "Jason" è anche la sigla delle iniziali di Joint Altimetry Satellite Oceanography Network, cioè Rete Oceanografica di missione Congiunta Altimetrica da Satellite: la missione avrà infatti lo scopo di fornire misure altimetriche relative alla superficie degli oceani con accuratezza migliore di tre centimetri, allo scopo di continuare il monitoraggio iniziato negli anni 90 con il satellite Topex-Poseidon. La missione partirà alla fine di febbraio del 2001, e la Nasa è affiancata dall'agenzia spaziale francese CNES. Anche l'Italia parteciperà al progetto: la Laben, società di Alenia-Finmeccanica con sede a Vimodrone (Milano), è responsabile del sistema che consentirà al satellite di scambiare dati con i satelliti GPS. Nelle scorse settimane, il satellite, pesante 500 chilogrammi, è stato integrato con i vari apparati tecnologici di bordo: "Jason-1" partirà per il poligono spaziale californiano di Vandenberg per essere collocato, con un altro satellite, nell'ogiva di un razzo Delta II 7920: l'ultimo stadio del vettore della McDonnell Douglas, lo piazzera' in un'orbita di 1336 chilometri di quota, e la base di terra che ne seguirà le rivoluzioni orbitali si troverà presso il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. Da quel momento "Jason 1" inizierà a puntare gli strumenti verso il nostro pianeta alla caccia di dati su El Niño, effetto serra, ozono, oceani, atmosfera. Verranno attivati un radar-altimetro del CNES chiamato Poseidon, un sistema di tracciamento dati doppler sempre del CNES denominato Dorig, e gli apparati Nasa: un radiometro, un retroriflettore di luce-laser che sparerà il suo fascio di luce verso la Terra per il puntamento preciso della posizione del satellite, e il già citato sistema per lo scambio-dati con il GPS. "Il contributo Laben a questo satellite - dice l'amministratore delegato Pascucci - è di grande importanza commerciale perché nel caso di Jason non vi è un accordo tra agenzie: l'Agenzia Spaziale Italiana non partecipa economicamente, e il costo del nostro apparato è a carico del Cnes". Jason-1 è solo il primo satellite di una rete dedicata alla sorveglianza atmosferica e oceanografica da completare entro i prossimi cinque anni: rispetto ai predecessori, consentirà di ridurre a meno di 30 millimetri l'approssimazione nelle misurazioni del livello degli oceani, fornendo indicazioni sempre più precise. Resterà operativo per almeno cinque anni. Nasa e CNES hanno in programma anche un CD che conterrà immagini, audio, fotografie e i risultati scientifici ottenuti. Link:
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