Assioma 

Nella filosofia antica, l'assioma, dal greco "da considerare degno", era un punto di partenza che non aveva bisogno né di evidenza né di dimostrazione

Un ben noto esempio dell'uso degli assiomi nel pensiero greco è la geometria di Euclide. Gli assiomi erano considerati evidenti di per se stessi e necessariamente veri ed erano usati come base per le dimostrazioni di altre verità geometriche. 

Aristotele chiamò assiomi certe proposizioni che egli riteneva evidenti e fondamentali per tutta la scienza. 

L'assioma è usato spesso con il significato di postulato. Tuttavia l'assioma si riferisce ad una proposizione basilare e comune a molti o a tutti gli argomenti, mentre il postulato si riferisce a una proposizione fondamentale in un dato campo specifico. 

Descartes scrisse una breve dimostrazione geometrica della sua filosofia, in cui il ruolo dell'assioma è cruciale. 

Spinoza ricavò un sistema assiomatico dal pensiero di Descartes, e poi presentò le proprie opinioni come deduzioni da assiomi e definizioni. 

Kant ritenne che gli assiomi della matematica fossero basati sulla intuizione. Altri si domandarono se gli assiomi avessero uno speciale carattere di verità. 

Gli assiomi sostengono un ruolo centrale nella moderna logica matematica. Non sono più considerati come evidenti di per se stessi o necessariamente veri, ma piuttosto come premesse iniziali di un sistema logico, così che per ogni insieme di proposizioni ci possano essere molti gruppi di assiomi diversi. 

Gottlob Frege, Giuseppe Peano, Bertrand Russell e Alfred North Whitehead, furono i primi a sviluppare ed esplorare vari tipi di sistemi descritti da assiomi. Molti si sono dimostrati di grande utilità in matematica, nella logica, ed in altri campi scientifici. 

Copyright © 2002 Motta Editore


Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/11/14