Statica

La statica è lo studio delle interazioni tra le forze e la materia in condizioni di equilibrio, nelle quali le accelerazioni sono nulle. 

La statica e la dinamica (lo studio delle relazioni tra forze, masse e movimento) formano nel loro insieme il campo della meccanica, la più antica branca della fisica. I princìpi della statica si applicano a tutti i materiali in qualsiasi stato di aggregazione: solido, liquido o gassoso.
La statica presuppone la condizione di equilibrio, che corrisponde al bilanciamento di tutte le forze e coppie di forze (momenti) che agiscono su un corpo. In queste condizioni le accelerazioni (sia lineari che di rotazione) sono necessariamente nulle, in forza delle leggi del moto di Newton (vedi leggi del moto). La presenza dell'equilibrio implica pertanto che l'oggetto in studio si trovi in uno stato di quiete o di moto rettilineo uniforme.
Per le condizioni di equilibrio si possono applicare vari criteri di stabilità. A esempio, una palla all'interno di una ciotola si trova in equilibrio stabile perché ritorna sempre nella posizione iniziale quando viene spostata. Se, invece, la ciotola viene capovolta e la palla appoggiata sul punto più elevato, l'equilibrio è instabile perché la più leggera perturbazione la farà rotolare lontano. La situazione intermedia tra le due precedenti è quella dell'equilibrio indifferente, che corrisponde a una palla appoggiata su una superficie piana. 

Per risolvere qualunque problema di statica si usa un procedimento analogo: la somma di tutte le forze e di tutti i momenti applicati a un sistema deve essere zero. Una grandezza incognita può essere calcolata se si conoscono i valori di tutte le altre grandezze che determinano l'equilibrio. Un caso semplice è quello di un oggetto che è appeso a una corda. Le uniche forze che intervengono sono l'attrazione gravitazionale F verso il basso, pari al peso dell'oggetto, e la tensione -F della fune che agisce verso l'alto. F e -F hanno la stessa intensità, direzione e verso opposto, pertanto la loro somma è zero.
Se un oggetto è sostenuto da due funi attaccate a supporti differenti (p. es., un'amaca) il problema è più complicato perché le forze non agiscono lungo la stessa direzione. La tensione di ciascuna fune agisce formando un diverso angolo con il piano orizzontale. Per calcolare il valore della tensione di ciascuna fune la forza deve essere trattata come una quantità vettoriale e scomposta secondo le regole del calcolo vettoriale nelle componenti orizzontali e verticali. La somma delle componenti orizzontali risulterà nulla (hanno infatti uguale intensità e versi opposti) e la somma delle componenti verticali delle tensioni (rivolte entrambe verso l'alto) sarà uguale al peso (rivolto verso il basso), per cui la somma sarà ancora zero. In base a questi dati si possono determinare tutte le forze che agiscono sul sistema.
Lo stesso metodo è adoperato per risolvere problemi di navigazione che tengano conto degli effetti del vento e delle correnti che agiscono lungo il percorso degli aerei e delle navi.
Le forze possono dar luogo ai momenti, e generare così movimenti di rotazione. In molte situazioni è opportuno neutralizzare una coppia di forze per evitare movimenti di torsione, e ciò può essere ottenuto solo per mezzo di un'altra coppia di forze uguale e contraria. Una coppia di forze, o momento, è definita come il prodotto della forza per il braccio, cioè per la distanza che separa la sua retta di applicazione dall'asse di rotazione. Convenzionalmente si attribuisce segno positivo alle coppie che producono una rotazione in senso antiorario e segno negativo a quelle che producono una rotazione in senso orario. Il valore di una coppia può essere accresciuto aumentando l'intensità della forza oppure la distanza tra l'asse e la retta di applicazione della forza.
Un tipico problema di statica potrebbe essere la determinazione delle forze nelle travi che costituiscono la struttura di un ponte. Poiché il ponte è fermo, queste forze sono necessariamente in equilibrio. I vettori che rappresentano le forze vengono scomposti secondo la regola del parallelogramma e poi si effettua la somma delle componenti lungo gli stessi assi cartesiani e la si pone uguale a zero. Anche i momenti vengono sommati in modo analogo. Se il peso della struttura è noto, l'insieme di equazioni algebriche così ottenuto può essere risolto in modo da ottenere la forza che agisce su ogni trave. Quest'applicazione dei princìpi della statica è importante nel progetto e nell'analisi di qualsiasi struttura. Tuttavia, la statica non potrà dire al progettista quanto una trave può flettersi sotto il carico, oppure se si romperà o no. I problemi di questo tipo vengono affrontati nel campo della scienza dei materiali, collegato a quello della statica.
La statica dei fluidi utilizza i medesimi princìpi fisici e matematici della statica dei solidi. Tra i problemi tipici della statica dei fluidi sono la determinazione delle pressioni, delle forze dovute all'atmosfera e delle forze in genere che agiscono sui velivoli più leggeri dell'aria.

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Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/11/14