La nostra storia
La
Sezione Meteo oggi festeggia i suoi cinquant'anni di storia, e lo fa senza
nascondere una piccola punta d'orgoglio, avendo percorso tutti i gradini che
l'hanno portata da PIM di 3a classe ad UMA di 1a
classe.
Le nostre vicende sono strettamente legate alla vita
dell'Aeroporto, di cui ha seguito lo sviluppo in maniera parallela.
Subito dopo il secondo conflitto mondiale, l'aeroporto venne
impiegato come Scuola di volo militare di 1° grado. Questa attività motivò
l'istituzione, avvenuta il 15 Maggio 1946, della Stazione Meteorologica di 3a
classe, che venne ubicata, in un primo momento, in una … aviorimessa!
Agl'inizi degli anni '50, la NATO ritenne necessario dotare
l'aeroporto di una pista standard di circa 3 km di lunghezza: l'attuale pista
secondaria. Il 14 Maggio 1951 fu costituito il Posto Informazioni Meteorologiche
di 3a classe che fino al luglio 1960, si identificò con la locale
Stazione Meteorologica.
Dopo la costituzione sulla Base della 36a Brigata
I.S., il 26-8-1959, la Stazione meteorologica venne elevata a 2a
classe ed entrò a far parte della Rete Meteorologica Ausiliaria. Gli americani,
a seguito delle tensioni della guerra fredda, fecero di Gioia una grande base
missilistica dotata di missili balistici.
Il 1° Maggio 1960 venne così costituita la 36a Brigata
Missili, che portò, in agosto, alla costituzione del PIM di 2a
classe. Il 15 settembre 1963 il PIM fu elevato a 1a classe, in
concomitanza con lo scioglimento dell'Aerobrigata e con l'arrivo dei velivoli
F-86 k del 12° Gruppo giunti dalla base di Grosseto.
L'aeroporto di Gioia, trasformato in reparto di volo, divenne
sede di vari rischieramenti.
Nel 1966 risorge il glorioso 36°
Stormo Caccia, il reparto più decorato dell'Aeronautica Militare.
Il 1° Agosto 1973 il P.I.M. di 1a classe fu elevato
ad Ufficio Meteorologico Aeroportuale di 2a classe.
Nel corso del 1999 divenne UMA di 1a classe e sede
del Centro Comunicazioni Meteorologiche.
Nel quadro della ristrutturazione della forza armata, Gioia
assunse parte delle funzioni espletate dal Centro Meteorologico Regionale di
Brindisi, mentre il 36° Stormo veniva posto alle dirette dipendenze funzionali
del Comando della Brigata Aerea Caccia Intercettori, con sede in Bari.
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