Stretto di Messina

Lo stretto di Messina è un braccio di mare che separa la Calabria dalla Sicilia mettendo in comunicazione il Mar Ionio con il Mar Tirreno. A forma di imbuto, è lungo 33 Km e ha una larghezza compresa tra un minimo di 3 Km, che misura a nord nel tratto tra la Punta del Faro in Sicilia e Torre Cavallo in Calabria, e un massimo di 16 Km, che raggiunge a sud tra capo di Alì (Sicilia) e Punta Pellaro (Calabria). 

Correnti di marea

Il canale è caratterizzato da forti correnti di marea, che, accompagnate da violenti vortici - i più noti sono i due gorghi di Scilla e di Cariddi -, arrivano talvolta a punte massime di velocità di oltre 9 Km orari

Derivate dalla tendenza dei bacini ionico e tirrenico a livellarsi, le correnti di marea invertono la loro direzione ogni 6 ore divenendo ora "rema montante" (quando vanno da sud a nord) ora "rema scendente" (da nord a sud). Attraversato da quotidiani e regolari servizi di traghetti, lo stretto è oggi superato anche da un grande elettrodotto, che vanta una campata di 3646 m e tralicci alti 224 m, mentre è in programma la costruzione di un ponte. Dalle acque molto pescose - vi si pratica la pesca del pescespada - lo stretto di Messina è conosciuto sin da epoca antichissima ed era chiamato dai Romani Fretum Siculum.

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Ultimo aggiornamento: 29/11/14