Appunti di termodinamica dell'atmosfera

Il punto di partenza per descrivere il comportamento dell'atmosfera è la legge per i gas ideali:

pV = nR*T =m/M R*T (per un singolo componente) = mRT

dove M=peso molare, m=massa, R=R*/M (la costante specifica del gas, R, è riferita alla costante universale dei gas R*, attraverso la R=R*/M).

Una forma equivalente, che non dipende dall'energia del sistema, è:

p = rRT 

ponendo V, volume specifico, pari 1/r (=a)

p = RT/V

pV = RT.

Poiché l'atmosfera è una miscela di gas, devo considerare la pressione parziale dei singoli componenti:

piV = miRiT (pressione parziale)

pVi = mi'Ri'T (volume parziale)

dove: p = S pi, V = Vi.

Sommando: 

pV = TS miRi (equazione di stato per la miscela).

Considerando R medio, Rm:

Rm=S miRi /m (dove m è la massa dell'intero composto).

L'equazione di stato per una miscela di gas è:

pV = nRmT.

A causa della compressibilità dell'aria è preferibile esprimere l'abbondanza di un componente in termini di concentrazione relativa Ni = ri/r = Vi/V.

Una misura più conveniente della concentrazione relativa di un componente è il rapporto di mescolanza (mixing ratio):

ri=mi/md

dove il pedice d indica aria secca (dry).

Se la i-esima specie non subisce trasformazioni di fase o reazioni chimiche, la sua massa m è costante, e così il rapporto r rimane fissato. Tale rapporto è adimensionale. Per il vapore acqueo, nella troposfera, [ri] =g kg-1. Per l'ozono, nella stratosfera, il rapporto è espresso in ppm (parti per milione) 1mg su kg. Se la componente in questione non subisce trasformazioni il rapporto di mescolanza, ri, è costante; il componente è quindi detto conservativo.

Processi adiabatici e diabatici

Definizione: Se durante un processo di trasformazione non vi è scambio di calore con l'esterno, il processo è detto adiabatico; altrimenti si dice diabatico.

Però questo è un processo relativo: un movimento brusco di aria che sale velocemente può essere considerato, approssimativamente, adiabatico, se avviene in poche ore; invece è considerato diabatico se avviene in più di 1 giorno. Ciò perché, se il processo avviene velocemente, può essere trascurato il trasferimento di calore, mentre non è possibile fare questa approssimazione se il processo avviene lentamente (scambia tanto calore). Poiché il trasferimento di calore è "lento" rispetto ad altri processi, il comportamento adiabatico è spesso verificato. Gli effetti diabatici hanno un ruolo importante nella circolazione generale; possono invece essere ignorati per fenomeni a scala minore.

Primo principio della termodinamica

La termodinamica lega la circolazione ed il trasferimento di calore sensibile e latente tra la superficie terrestre e l'atmosfera. Il 1° principio scaturisce dall'osservare che il lavoro compiuto su un sistema adiabatico dipende unicamente dallo stato iniziale e finale del processo.

L'energia interna u è definita come la variabile di stato.

 


Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 06/01/15