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Rivista di Meteorologia Aeronautica

Anno LX - 2000

N.1-2, N.3-4

N.1-2

Gennaio - giugno 2000

Gaetano Cosimo Cacciola

La Rivista di Meteorologia Aeronautica compie sessanta anni.

 

Ermanno Veccia, Roberto Tajani

Le previsioni probabilistiche: la tecnica dell'Ensamble Prediction System. Parte Seconda.

 

Luca Fibbi, Marco Bindi, Maurizio Pieri,  Giampiero Maracchi

Influenza degli aerosol atmosferici sulla diminuzione della radiazione globale in Italia negli ultimi decenni (1958-1987).

In questo studio i dati di radiazione misurati in 17 stazioni del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica per il periodo 1958-1987 sono stati impiegati per determinare l'effetto che l'incremento della concentrazione degli aerosol nell'atmosfera può aver avuto, attraverso la sua azione sulle caratteristiche ottiche dell'aria e della copertura nuvolosa, sul declino del regime radiativo registrato nell'analogo periodo. In particolare, per quantificare l'effetto degli aerosol sono stati esaminati i regimi radiativi per i giorni sereni (nuvolosità media diurna <1/10) o completamente coperti (nuvolosità media diurna >9/10), mentre per caratterizzare l'azione degli aerosol di origine naturale o antropica sono stati esaminati, sempre per i giorni sereni o completamente coperti, i dati di radiazione di stazioni localizzate sulla costa ed in montagna.
I risultati mostrano chiaramente una diminuzione della trasmittanza atmosferica nei giorni con cielo completamente sereno (2% - 10% per decade) e coperto (5% - 11% per decade) imputabile ad una diminuzione della trasparenza atmosferica causata dall'aumento degli aerosol atmosferici. Inoltre l'analisi dei dati per stazioni localizzate lungo la costa e in montagna mette in evidenza come tale diminuzione della trasparenza sia legata essenzialmente all'incremento degli aerosol di origine antropica.

Franco Rapetti (Dipartimento Scienze della Terra - Università di Pisa)

Radiazione solare globale e radiazione ultravioletta in alcune stazioni dell'area di Firenze (1993-1998).

Si analizzano i dati della radiazione globale e ultravioletta raccolti nelle stazioni di Case Passerini, S.Colombano, S.Giusto dal 1993 al 1998 e, per la sola radiazione globale, nella stazione di Firenze (Università) nel 1998. I valori medi annui della radiazione globale hanno oscillato tra 150 W*m-2 di Case Passerini (1995) e 168 W*m-2 di S. Colombano (1997); i valori medi mensili tra 41 W*m-2 in dicembre di Case Passerini e 294 W*m-2 in luglio di S.Giusto. Il valore massimo istantaneo è stato registrato a S. Colombano (15 maggio 1995) dove si sono raggiunto 1186 W*m-2, che rappresentano l'88,3% della costante solare di quel giorno. In questa stazione i valori estremi della radiazione media diurna sono rientrati nell'intervallo tra 4 W*m-2 (ottobre 1998) e 357 W*m-2 (giugno 1997). I valori medi annui della radiazione ultravioletta hanno avuto per estremi 3,5 W*m-2 di S. Colombano e 4,6 W*m-2 di case Passerini. In questa banda spettrale il valore massimo assoluto è stato registrato a S. Colombano (26 maggio 1994) con 33,3 W*m-2. Il valore del rapporto medio annuo tra l'intensità della radiazione ultravioletta e di quella globale è stato prossimo al 2,5%, con valori estremi mensili di 1,94 in dicembre (S. Colombano) e 2,86 on luglio (S. Giusto). La durata dell'insolazione globale e ultravioletta, misurate con solarimetri di elevata sensibilità, ha fatto registrare valori medi annui rispettivamente del 99,2% e dell'82,6%.

Roberto Tajani

Assistenza meteorologica sul Mediterraneo: messaggistica operativa italiana.

Tra le attività che svolge il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare c'è quella relativa alle previsioni delle condizioni meteo-marine sul Mediterraneo. Queste previsioni, scaturite dalla volontà di fornire un adeguato supporto alla navigazione marittima, nell'ambito delle attività svolte per la salvaguardia della vita umana in mare, trovano la loro realizzazione in due distinte tipologie di messaggi operativi: il noto bollettino del mare METEOMAR e gli Avvisi di Burrasca e di Tempesta. Detti messaggi di previsione e/o di allertamento, pur presentandosi con una struttura formale inalterata da diversi anni, hanno subito in realtà sostanziali cambiamenti come conseguenza diretta dello sviluppo e del miglioramento dei modelli numerici di previsione e dei sistemi di monitoraggio.
Questo lavoro è rivolto, principalmente, a coloro che fanno uso in modo continuativo delle informazioni meteorologiche per affrontare con la giusta consapevolezza le diverse attività in mare. Ha lo scopo di mettere in luce tutte le risorse che vengono impiegate operativamente, giorno dopo giorno, al fine di garantire 4 emissioni giornaliere del METEOMAR su 20 mari dell'area mediterranea e mediamente 2 emissioni giornaliere, quando necessita, degli Avvisi di Burrasca e Tempesta sui 15 mari italiani, nonché di rendere noto quali siano i supporti tecnici di cui ci si avvale, quali le verifiche che sono state realizzate per testare detti prodotti e quali possano essere, in un futuro prossimo, i nuovi sviluppi nel settore.

Mario Donnini

L'Aeronautica Militare a Dakovica.

 

Andrea Giallombardo

"Salvate il D-Day": come l'acume di un meteorologo consentì lo sbarco in Normandia.

 

Vittorio Cantù

Benedetto Croce e la meteorologia.

 

 

N.3-4

Luglio - dicembre 2000

Massimo Bonavita

L'analisi oggettiva a mesoscala del campo dell'umidità: il nuovo schema operativo del C.N.M.C.A.

I moderni modelli numerici a mesoscala (tra i quali l'I.L.A.M. - Italian Limited Area Model - del Servizio Meteorologico Italiano) operano su scale spaziali non risolvibili dalle tradizionali reti osservative (radiosonde, stazioni osservative terrestri). Allo scopo di produrre delle condizioni iniziali per il campo dell'umidità più realistiche, un nuovo schema di analisi oggettiva del campo dell'umidità è stato realizzato presso il C.N.M.C.A., basandosi sulla interpolazione statistica delle osservazioni e sull'uso dei dati di radianza nel canale IR del satellite geostazionario METEOSAT.

Franco Colombo

Metodi di analisi spettrale applicati a dati climatici

La complessità della variabilità del clima a tutte le scale di tempo, richiede l'uso di raffinati strumenti fisici e matematici, per rilevare la sua dinamica principale, a partire dalle osservazioni dei dati.
L'analisi delle serie temporali è stata uno degli strumenti chiave nell'interpretazione della dinamica del clima, sin da quando è iniziata la raccolta e la catalogazione dei vari parametri meteorologici.
La variabilità del clima si verifica a tutte le scale temporali, con cicli che vanno dal diurno, all'annuale, al geologico, all'astronomico ecc. ecc.
Le analisi delle serie temporali hanno mostrato come le variazioni climatiche appaiano estremamente irregolari nel dominio spazio-temporale.
Quest'ultima caratteristica le rende di conseguenza difficili da prevedere, a meno che non vengano utilizzate tecniche matematiche particolari.
L'analisi spettrale delle serie temporali, rappresenta un ponte tra la descrizione del fenomeno, desunto dalle osservazioni, e lo studio delle origine della dinamica del clima.
Per lo studio di questi collegamenti si è fatto uso della teoria dei sistemi dinamici, attraverso cui è possibile comprendere il modo in cui le principali sorgenti delle variazioni climatiche intervengono per determinare la variabilità del clima stesso. Nel presente articolo, verranno descritte diverse tecniche di analisi, e si valuteranno le differenze fra i risultati con esse ottenibili, applicandole sia a una serie temporale sintetica costruita in modo da simulare l'andamento temporale della radiazione solare incidente al top dell'atmosfera su una scala di tempi dell'ordine delle migliaia di anni, sia alla serie di temperature osservate nel periodo 1951-1990, presso la stazione meteorologica di Catania-Fontanarossa.

Domenico Scordato

Il sistema climatico mondiale nel 1999.

A scala mondiale, gli anni '90 sono stati i più caldi mai registrati. Alle latitudini polari, situate oltre i 30°N e dei 30°S, le temperature registrate nel 1999 sono state analoghe a quelle osservate nel 1998. Nelle regioni tropicali le temperature combinate per le terre emerse e gli oceani sono state inferiori a quelle registrate nel 1998, specificatamente a causa della influente persistenza del fenomeno La Niña durante tutto l'anno.
Nel 1999 numerosi fenomeni meteorologici estremi particolarmente devastanti tra cui un gran numero di inondazioni, si sono verificati in tutto il mondo. L'India, il Venezuela e il Vietnam hanno conosciuto le catastrofi naturali che hanno fatto il maggior numero di vittime.
Tra gli altri fenomeni più notevoli figurano i cicloni tropicali che hanno toccato l'Australia, gli Stati Uniti d'America e l'Asia, le forti cadute di neve, le valanghe e le raffiche di vento che si sono avute in Europa come pure la siccità ed i tornado che hanno colpito gli Stati Uniti d'America.

Maurizio Pieri, Luca Fibbi, Mario Bindi, Giampiero Maracchi

Variazioni spaziale e temporale della insolazione, nuvolosità ed umidità dell'aria in Italia, nel periodo 1958-1987.

In questo lavoro i dati d'insolazione, copertura nuvolosa ed umidità dell'aria, misurati in 17 stazioni del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica, nel periodo 1958-1987 sono stati esaminati per cercare di individuare le cause del declino della radiazione solare registrato nell'analogo periodo (BINDI et al.,1). L'analisi dei valori medi annui evidenzia una generale diminuzione dell'insolazione e della nuvolosità, e viceversa un incremento dell'umidità dell'aria in gran parte delle stazioni. In particolare per l'insolazione la diminuzione in percentuale per ogni decennio (decade) è compresa tra -1,9% per la stazione di Vigna di Valle e -4,2% per la stazione di Brindisi; mentre per la nuvolosità il declino percentuale per decade varia da un minimo di -3,1% per la stazione di Genova e un massimo di -9,9% per la stazione di Ustica. L'umidità dell'aria invece presenta un incremento statisticamente significativo in otto stazioni (da + 1,6% per la stazione di Ustica a + 5,6% per la stazione di Napoli) e solamente in due stazioni si osserva una diminuzione statisticamente significativa (Crotone - 2,3% e Pisa - 3,8%). L'esame dettagliato delle caratteristiche delle nubi condotto per la stazione di Alghero rivela che l'anomala contemporanea riduzione dell'insolazione e della radiazione può essere spiegata con un cambiamento del tipo e dello spessore delle nubi.

M. Donnini

La prima donna pilota italiana.

 

Vittorio Cantù

C'è una inibizione a nominare i cumuli ?

 

Vittorio Cantù

Coniunctivis professoria e correnti a getto.

 
 

Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/05/16