Analisi del campo termico

Prerequisiti: aver svolto il corso di base su Digital Atmosphere.

Digital Atmosphere consente di ottenere rapidamente il campo termico a tutte le quote standard. L'analisi oggettiva può essere realizzata attraverso l'impiego di diversi metodi (nearest neighbour, weighted, Barnes e Cressman). Laddove si privilegi la rapidità di tracciatura converrà scegliere il metodo nearest neighbour, mentre se si preferisce l'accuratezza converrà usare il metodo di Cressmann. Un buon compromesso è rappresentato dalla tecnica di Barnes.

Nella figura accanto (relativa alle ore 18 UTC del 21 marzo 2006) abbiamo scelto di tracciare il campo termico al suolo usando il metodo nearest neighbour, con coefficiente di smoothing pari a 0.50 e 2 passi di smoothing (vedi). Come è noto, l'analisi del campo termico al suolo è fortemente condizionata dall'altitudine a cui la temperatura è stata misurata e dalla natura delle superfici su cui l'aria è transitata. In parole povere, vi è una ridotta confrontabilità dei dati, non essendo riferiti ad un'unico livello comune.

(Il file di dati è prelevabile da qui).
 

Meglio dunque utilizzare le temperature misurate a 850 hPa (a circa 1500 metri rispetto al livello del mare), poiché a queste quote le temperature sono meno influenzate dalla natura della superficie e sono riferite ad un livello isobarico standard.

Ad un primo esame, la carta manifesta immediatamente l'ondulazione del campo termico, con una significativa cresta proprio sulla penisola italiana.

 

 

A questo punto possiamo persino permetterci il lusso di sovrapporre le pressioni al livello del mare al campo termico a 850 hPa. Questa sovrapposizione ci aiuta a comprendere da dove provenga il flusso d'aria e le sue caratteristiche termiche. Ricordando che nelle aree cicloniche l'aria ruota in senso antiorario (nell'emisfero nord), possiamo facilmente arguire che la penisola è interessata da una massa d'aria calda proveniente direttamente dall'Africa centro-settentrionale ("marcato flusso meridionale"). Osservate come nella parte orientale del minimo sulla Tunisia le isoterme si spingano verso nord (proprio perché l'aria calda viaggia da sud verso nord), mentre nella parte occidentale del minimo, con correnti settentrionali, abbiamo visibilmente una flessione del campo termico, dovuta proprio ad aria più fredda che viaggia da nord verso sud. Considerando che spesso queste ondulazioni si muovono da ovest verso est, senza nessuna carta di previsione possiamo già dedurre che probabilmente la penisola italiana, dopo aver vissuto un periodo "caldo", vedrà transitare il cavo dell'onda, sperimentando temperature più fredde.

 

Ed ora compiamo un piccolo passo in avanti. Se analizziamo il campo delle avvezioni termiche a 850 hPa, possiamo valutare con attenzione le zone di contatto tra avvezioni differenti. Ancora una volta sovrapponiamo il campo barico al livello del mare. Osservate come le avvezioni si distribuiscono intorno al minimo.

  • Cosa significa avvezione?
  • Come mai non riesco a trovare su DA il modo di ottenere questa carta?
Semplice! DA consente di ottenere carte con un colpo di clic, ma la sua vera potenza sta nel linguaggio di scripting, che puoi imparare seguendo il II ed il III livello del corso. Se vuoi anticipare i tempi e ottenere subito questa carta, salva questo file nella cartella di Digital Atmosphere, poi scegli run dalla  linguetta scripting (a sinistra della schermata di DA) e carica il file. Se tutto è andato per il verso giusto, otterrai immediatamente la carta qui accanto. Ricordati però di impostare il livello attivo a 850 hPa.
 

Sappiamo che nelle zone di contrasto termico, laddove aria fredda scalza l'aria calda, si sviluppano nubi a sviluppo verticale e temporali. Perché non diamo un'occhiata ai fenomeni per verificare se tutta l'analisi è in qualche modo verificata?

Wow! Sembra proprio che ci siano dei bei temporali nella zona di contatto!

 

Non solo! Se esaminiamo la distribuzione delle nubi basse, possiamo notare che nelle aree in cui è in corso avvezione fredda, si stanno sviluppando numerosi CB (cumulonembi) e cumuli congesti:

 

Ancora! Chiedendo a DA di plottare le scariche elettriche (sferics) nelle ultime 6 ore, possiamo individuare ancora meglio l'azione dell'aria fredda. Ricordando che la nostra avvezione è tracciata a 850 hPa, è possibile comprendere che le scariche elettriche riscontrabili sulla Francia sono esattamente il prodotto dell'incuneamento dell'aria fredda sotto quella calda, mentre l'attività registrata sulla Spagna è dovuta all'instabilità convettiva tipica dell'aria fredda.

Per i più volenterosi: fate una verifica con i sondaggi termodinamici dell'atmosfera (guardate Bordeaux, LFBD, ad esempio).
Guardate, infine, questa bellissima immagine ripresa da satellite relativa all'area ispano-algerina (l'immagine è tratta dal sito: http://www.btinternet.com/~wokingham.weather/wwp2.html):

 

Bene, cari amici. Abbiamo intrapreso questo cammino con DA, che non solo ci consentirà di apprendere come funziona questo software, ma ci offrirà l'occasione di approfondire quelle preziose nozioni di tecnica delle previsioni che, ahimé, nessun libro al mondo si cura di pubblicare. Chissà, un domani potrei pensarci io stesso: pubblicare un vero e proprio manuale di tecniche di previsione, solo di tecniche di previsione.

Per il momento è tutto. A presto, con ulteriori approfondimenti sull'analisi del campo termico.

Vittorio Villasmunta

 


Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/11/14