Arco insulare 

Un arco insulare è una catena di isole lunga e stretta, solitamente arcuata, che si ritrova al margine occidentale del Pacifico e nell'Atlantico settentrionale. Il termine, in senso geografico, si riferisce soltanto alla parte emersa e visibile delle isole. Tuttavia, dal punto di vista geologico, il termine ha un'accezione più vasta, poiché il geologo è interessato alle radici sottomarine di queste isole. Un singolo arco insulare consiste di una singola catena di isole vulcaniche. Gli archi doppi, meno comuni, hanno due catene, una più esterna, spesso sommersa, di origine sedimentaria, e una più interna, vulcanica.

Gli archi insulari si formano quando due zolle litosferiche convergono (v. tettonica a zolle). Sono più frequenti al confine tra zolle oceaniche e continentali, ma alcuni, come quelli della Tonga, Kermadec e delle isole Marianne, si trovano fra due zolle oceaniche. Nella zona di convergenza una delle zolle (sempre quella oceanica) è in subduzione, o in scorrimento, al di sotto dell'altra e si immerge nel mantello superiore, o astenosfera, di solito con un angolo che va da 30 a 60°. La zona di subduzione è segnata da una profonda fossa oceanica parallela all'arco insulare, ma situata parecchie centinaia di chilometri più al largo. La subduzione, che può procedere a velocità anche di 10 cm all'anno, provoca grandi terremoti sotto la parete più interna della fossa, dove le due placche sono in contatto.

A profondità fra 100 e 150 Km, una parte della litosfera immergente fonde e reagisce con l'astenosfera che la circonda formando il magma, che risale ed erompe attraverso i vulcani dell'arco. Nella regione fra l'arco e la fossa si accumulano rapidamente sedimenti marini, provenienti dall'erosione dell'arco e dallo scrostarsi dei sedimenti dalla placca oceanica in subduzione.

Benché alcuni archi, come quello della Tonga e delle isole Kermadec, nel Pacifico sud occidentale, siano relativamente dritti, la maggior parte ha forma ricurva, con la convessità rivolta verso la zolla oceanica in subduzione. All'interno dell'area concava, dietro l'arco, può formarsi sul fondo oceanico un bacino marginale. L'allargarsi di questo bacino, per espansione del fondo marino, dà vita a mari marginali che occupano l'area posta fra l'arco e la piattaforma continentale adiacente. Si hanno così, per esempio, il Mare di Bering, il Mare di Ohotsk e il Mare del Giappone, che si trovano rispettivamente dietro gli archi delle isole Aleutine, delle isole Curili e del Giappone (v. cintura di fuoco). Questi mari possono infine essere riempiti da edifici vulcanici e materiale d'erosione, ed estendere così di fatto il continente più al largo. Per questa o altre cause l'arco vulcanico può infine trovarsi all'interno del continente, così com'è successo per le Ande sudamericane, per l'arco mesoamericano dell'America Centrale e per la Catena delle Cascate della California settentrionale, Oregon e Washington. Molte catene montuose, come la Sierra Nevada in California, sono i resti di antichi archi insulari non più attivi.

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Ultimo aggiornamento: 27/02/16