Il Pacifico si riscalda: ecco El Niño 

di Vittorio Ravizza (pubblicato il 12 febbraio 1992)

SARA' l' anno del Niño. Da novembre la temperatura delle acque del Pacifico centrale aumenta in modo regolare; sarebbe già due, qualcuno dice addirittura tre gradi centigradi sopra le medie stagionali (la misurazione delle temperature dei mari è un'operazione difficile, per la quale non è stata ancora messa a punto una tecnica sicura). 

El Niño, cioè "il bambino", è un fenomeno così chiamato perché raggiunge la massima intensità in coincidenza con il Natale. Benché la sua rilevanza per il clima della Terra sia enorme le cause restano in gran parte ancora oscure. Si tratta di un aumento della temperatura delle acque del Pacifico al largo delle coste del Perù che si ripete ciclicamente ogni tre quattro anni. 

Gli effetti sono molteplici. Il più vistoso è una drastica (ma per fortuna temporanea) diminuzione della pescosità del mare lungo le coste occidentali dell' America meridionale, uno dei più ricchi del globo. Ma effetti ben più rilevanti coinvolgono l' atmosfera ed è su di essi che negli ultimi anni si sono concentrati oceanografi e studiosi del clima utilizzando tecniche e strumenti sempre più sofisticati. 

Per esempio è stato osservato un forte aumento delle precipitazioni sulle coste del Pacifico; l' aumento della temperatura dell' acqua si traduce infatti in una maggior evaporazione e quindi in un aumento della nuvolosità; piove di più sulle coste delle regioni calde e temperate e si registrano nevicate più copiose in Alaska. 

E' stata notata inoltre una diminuzione dell' intensità dei monsoni cioè dei venti (e delle perturbazioni connesse) che soffiano sull' Asia di Sud Est con conseguente siccità in India e nella regione indocinese. 

Negli ultimi anni gli scienziati hanno ritenuto di individuare nel Pacifico tropicale una sorta di termostato climatico in grado di autoregolarsi. Nella fase di aumento della temperatura dell' acqua dell' oceano e dell' accentuata evaporazione le nubi "intrappolano" una quantità crescente di calore solare dando luogo a un "effetto serra" naturale; in seguito, però, il vapore acqueo sale nell' alta atmosfera dove forma estese nubi cirriformi costituite da minuscoli cristalli di ghiaccio; queste nubi, dotate di un elevato potere riflettente, rimandano verso lo spazio una quantità crescente di energia solare dando quindi il via al raffreddamento della superficie del mare. Questo meccanismo ciclico, che occupa appunto tre quattro anni, spiegherebbe quindi la periodicità regolare con cui El Nino si presenta. 



Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 27/02/16