L'INFLUENZA DEI MARI. Ma la Terra si riscalda o no? Nuove ipotesi sulle correnti oceaniche

di Georges Maestroni
(pubblicato il 6 gennaio 1999 su TuttoScienze) 

STANDO ai dati dell'anno appena concluso, sembra ormai certo un riscaldamento del pianeta. Fino a qualche mese fa esisteva una contraddizione tra la tendenza all'aumento delle temperature misurate dalla rete di stazioni meteorologiche a terra, e analoghe misurazioni effettuate dai satelliti. Secondo i satelliti anziché un riscaldamento della troposfera (da 0 a 10 mila metri di altitudine) negli ultimi decenni si sarebbe verificato un leggero raffreddamento. Ma uno studio pubblicato della rivista Nature, dimostra che i dati forniti dai satelliti sono influenzati negativamente dalla progressiva deriva verso la Terra dell'orbita dei satelliti stessi. Inserendo la correzione adeguata, anche i satelliti registrano un riscaldamento. 

Siamo quindi destinati a diventare un Paese subtropicale? La risposta non è ovvia. Anzi, potrebbe essere sorprendente. Uno dei fattori che più influenzano il clima sono le correnti oceaniche

Per l'Europa è la corrente del Golfo che convoglia acqua calda dal Golfo del Messico al Nord Atlantico. L'acqua riscalda l'aria e l'Europa gode di un clima temperato nonostante il continente sia compreso tra latitudini relativamente elevate. L'effetto e' notevole; pensate che il Nord d'Italia e' quasi alla stessa latitudine del Quebec canadese. Provate un po' a fare il confronto tra le temperature minime di gennaio di Milano e quelle di Montreal. A Milano il termometro scende raramente sotto i -5°C mentre a Montreal temperature di -25°C sono la norma. 

La differenza è dovuta all'effetto della corrente del Golfo che, pur originando nelle acque che lambiscono il continente americano, per effetto della rotazione terrestre devia verso Est allontanandosi dal Canada. Qualche tempo fa, sempre su Nature, veniva ipotizzato che il riscaldamento del pianeta potrebbe avere come conseguenza un rallentamento o addirittura l'interruzione della corrente del Golfo. Vediamo come potrebbe succedere. La corrente del Golfo che convoglia acqua calda di superficie da Sud verso Nord-Est, è innescata da una corrente parallela e contraria che convoglia in profondità acqua fredda dal Nord Atlantico alle zone equatoriali. La corrente fredda è originata in inverno dalle bassissime temperature delle estreme latitudini Nord che raffreddano l'acqua, ne aumentano la densità e la fanno sprofondare fino a 1500-2000 metri. Questo genera la corrente profonda fredda che a sua volta innesca la corrente del Golfo. Le acque fredde scendono in profondità a Sud mentre quelle calde, leggere e superficiali salgono a Nord. Il tutto funziona come un gigantesco impianto di riscaldamento che trasferisce l'energia solare trasformata in calore da Sud a Nord. 

Ora, il costante aumento di temperatura dell'atmosfera associato all'effetto serra è accompagnato anche da una maggior evaporazione dei mari con una conseguente aumentata piovosità soprattutto alle latitudini nordiche. Il maggior apporto di acqua dolce come pioggia o sotto forma di neve diluisce la salinità dell'oceano diminuendone così la densità. Se alle aumentate precipitazioni aggiungiamo anche lo scioglimento dei ghiacci polari, l'effetto diluente della salinità del mare viene amplificato con conseguente ulteriore diminuzione della densità delle acque superficiali. Questa azione potrebbe rallentare o prevenire lo sprofondamento dell'acqua fredda d'inverno e quindi rallentare o arrestare la corrente del Golfo. Il clima si andrebbe cosi' continentalizzando. 



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Ultimo aggiornamento: 27/02/16