La lenta circolazione delle acque abissali

di Piero Lionello, Università di Padova
(pubblicato il 26 luglio 2000 su TuttoScienze)

Le profonde fosse oceaniche mantengono una temperatura vicina allo zero sia ai poli che all'equatore Al di sotto della superficie degli oceani il movimento delle acque è lentissimo, a seconda della densità. 

Come si muovono gli abissi degli oceani? In superficie il vento genera correnti relativamente intense, ma limitate ad uno strato profondo alcune centinaia di metri, chiamato termoclino, perché caratterizzato da una grande variazione di temperatura lungo la verticale. Al di sotto di esso, per uno spessore di alcuni chilometri, ha luogo il moto, molto più lento, della circolazione abissale. 

A differenza del termoclino, dove la temperatura diminuisce rapidamente all'aumentare della profondità, gli abissi oceanici hanno una temperatura più uniforme, vicina a 0° C, cioè sono prevalentemente occupati da acque fredde sia nelle regioni polari sia in quelle equatoriali. Perché esiste un così grande contrasto fra gli strati superficiali e gli abissi degli oceani? Cosa impedisce all'azione del vento di diffondersi, sia pure debolmente, dalla superficie fino al fondo del mare? Cosa impedisce al sole di arrivare a scaldare, sia pure poco, il fondo dei mari con una forza maggiore all'equatore che nelle regioni polari? Al di sotto delle correnti superficiali ha luogo un moto più lento, ma non meno importante per il clima terrestre: la circolazione termoalina

La circolazione termoalina è determinata dalle variazioni di temperatura e salinità (alos significa sale in greco) che le acque marine subiscono alla superficie del mare, quando entrano in contatto con masse d'aria fredda a cui cedono calore. L'evaporazione alla superficie marina ha un ruolo fondamentale, perché diminuisce ulteriormente la temperatura ed aumenta la salinità delle acque alla superficie degli oceani. Poiché la densità dell'acqua diminuisce con la temperatura ed aumenta con la salinità, in questi casi l'acqua alla superficie diventa più densa di quella sottostante, ed affonda. 

Nel Nord Atlantico, attorno alla Groenlandia e nel Mar di Norvegia, ed attorno alla Penisola Antartica, nel Mare di Weddel e di Ross, l'acqua alla superficie diventa talmente densa che scivola fino al fondo dell'oceano. Sul fondo, le correnti si organizzano in fiumi che attraversano gole sottomarine e scorrono lungo i fianchi delle scarpate continentali e delle grandi dorsali oceaniche. Esse costituiscono l'analogo abissale delle grandi correnti superficiali oceaniche, come la Corrente del Golfo, ma hanno una velocità alquanto inferiore, pochi centimetri al secondo. Con questo moto lentissimo le correnti abissali immettono sul fondo di tutti gli oceani acque di origine polare che mescolandosi con acque meno fredde raggiungono una temperatura di circa 2° C. 

La figura schematizza i percorsi delle correnti abissali nell'Oceano meglio conosciuto: l'Atlantico. L'acqua più densa si forma nel Mare di Weddel, attorno alla Penisola Antartica e scorre verso Nord. Al di sopra di essa scorre, in direzione opposta, l'acqua del Nord Atlantico, formatasi nel Mar di Norvegia e di Groenlandia. Un terzo tipo di acqua, meno densa, si trova a profondità inferiori: è acqua di origine mediterranea che deve la sua densità elevata alla salinità prodotta dai processi di evaporazione subiti alla superficie del Mediterraneo. L'acqua densa del Mediterraneo entra nell'Atlantico attraverso lo stretto di Gibilterra, e favorisce la formazione di acqua densa nel Nord Atlantico, aumentando la salinità dell'Oceano. Quando giungono al centro degli oceani, le gelide acque di origine polare iniziano un lentissimo moto di ritorno, con una velocità di alcuni chilometri all'anno, mediamente diretto verso i Poli, durante il quale riaffiorano verso la superficie. 

L'acqua gelida e densa che affonda in piccole zone vicino ai poli riaffiora lentamente (la velocità di salita e' di qualche metro all'anno) nelle vaste distese degli oceani di tutto il mondo, dove ad alcune centinaia di metri sotto la superficie si incontrano le fredde acque di origine polare degli abissi e le acque superficiali spinte dal vento.



Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 27/02/16