Rio: il Nino ha divorato la spiaggiaAlessandro Tibaldi, Università di Milano(pubblicato il 19 novembre 1997 su TuttoScienze)NUMEROSE anomalie climatiche che hanno caratterizzato negli ultimi mesi l'Europa sono state collegate alla variazione di posizione di una corrente dell'oceano Pacifico meridionale chiamata "El Niño". Se questo fenomeno causa variazioni climatiche in Europa, è logico pensare che gli effetti lungo la costa pacifica del Sudamerica siano di maggiore intensità. Purtroppo, le previsioni più pessimistiche vengono superate in questi mesi da drammatiche notizie riguardanti tutta l'America Latina. Dal Centroamerica al Cile, profonde alterazioni climatiche stanno rovinando la vita di milioni di persone. La notizia sulla fioritura delle zone desertiche delle Ande cilene non può certo mitigare quanto sta accadendo per esempio in Nicaragua, dove quasi 300.000 persone sono state ridotte sul lastrico da un periodo di siccità che perdura da molti mesi. Secondo il rappresentante dell'Onu in Nicaragua, Carmelo Angulo, più di 10.000 famiglie (60.000 persone) delle zone rurali del Paese hanno perso ogni fonte di sostentamento e sono al limite della sopravvivenza, mentre altre 240.000 persone hanno perso il 50 per cento delle entrate economiche annuali. Inoltre, l'87% della produzione del grano è perduta, mentre il 24% della raccolta di caffè, principale voce di esportazione, è danneggiata. Nelle zone montuose del Venezuela e della Colombia, un periodo di siccità si e' sostituito alla normale stagione autunnale delle piogge, arrecando danni gravissimi all'agricoltura. Avvicinandosi al Perù, lungo le cui coste emerge la corrente del Nino, i fenomeni diventano parossistici. In Ecuador, per esempio, la siccità nella regione andina è arrivata ad un punto tale da pregiudicare il livello di acqua nei bacini idrici utilizzati per la produzione di energia elettrica, obbligando a sospendere l'erogazione dell'elettricità' per otto ore al giorno. In contrasto a questi fenomeni di siccità nelle Ande, accompagnati inoltre da alte temperature, le coste pacifiche del Sudamerica stanno vivendo una stagione di piogge tropicali estremamente intense. Fortissimi acquazzoni hanno sommerso decine di paesi con esondazioni dei fiumi e alluvioni che hanno distrutto case e vie di comunicazione. Queste alluvioni costiere hanno anche rovinato i raccolti ed inquinato le fonti di acqua potabile. Un effetto del Nino mai registrato con tale intensità ed imprevisto consiste nell'innalzamento del livello medio del mare e della frequenza e altezza delle onde lungo le coste dal Venezuela al Perù. Questo fenomeno ha prodotto la distruzione di interi paesi costieri e soprattutto dei villaggi costruiti sulle palafitte; migliaia di persone hanno perso tutte le povere cose che possedevano. Dove le case costiere sono state risparmiate, le alte onde comunque impediscono ai pescatori di uscire in mare, togliendo l'unica fonte di reddito a intere comunità. Questi fenomeni sono stati spiegati assumendo che la corrente oceanica del Nino, che si muove da Ovest verso Est, si sommi alla forza del vento sospingendo masse d'acqua particolarmente ingenti contro la costa pacifica del Sudamerica. Una stranezza di questo fenomeno, già di per sé anomalo, consiste però nel fatto che alte e frequenti onde stanno flagellando anche l'opposta costa atlantica. La famosa spiaggia di Capocabana a Rio de Janeiro, per esempio, è stata inghiottita dalle onde. Al posto della sabbia bianca si trovano grandi pietre: il mare e' avanzato di 30-50 metri fino a lambire alcune costruzioni. In Perù i fenomeni climatici sono così gravi che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, informando inoltre la popolazione attraverso spot televisivi sul comportamento da osservare. Molti Stati dell'America Latina hanno istituito apposite commissioni scientifiche per analizzare quanto sta accadendo e per cercare di definire gli scenari futuri di sviluppo dei fenomeni climatici connessi con El Nino. In ottobre e' stata inoltre istituita una commissione intergovernativa per definire programmi comuni di intervento. L'Onu sta creando un fondo speciale di aiuto per l'assistenza umanitaria alle popolazioni colpite, gestito dall'organismo internazionale Pma (Programma mondiale per l'alimentazione).
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