Il peso va, la massa resta Una bilancia da usare in orbita

 di Antonio Rivetti e Gianni Martini Cnr, Istituto Colonnetti, Torino, (pubblicato il 27 novembre 1996 su TuttoScienze)

L'ASTRONAUTA a bordo di una navicella spaziale in orbita intorno alla Terra sperimenta la condizione di assenza di peso, sottoposto com'è all'azione di due forze uguali e contrarie: la forza peso, dovuta all'attrazione gravitazionale del nostro pianeta, che tende ad attrarlo verso Terra; e la forza centrifuga, dovuta al moto di rivoluzione del satellite intorno alla Terra, che invece tende ad allontanarlo. L'astronauta dunque fluttua all'interno del satellite e ha di fatto peso nullo. Ma la sua massa è la stessa che aveva sulla Terra, e lo stesso vale per tutti gli oggetti che fluttuano intorno a lui. La misura della massa di un corpo viene normalmente eseguita sulla Terra utilizzando una bilancia, uno strumento cioè che misura la forza con cui esso viene attratto per gravità verso terra (la forza-peso). 

E' evidente che in assenza di peso nessuna delle bilance "terrestri" è utilizzabile, e per "pesare" il nostro astronauta o uno qualsiasi degli oggetti che fluttuano intorno a lui, si dovrà ricorrere ad altri metodi di misura, ad esempio sfruttando le caratteristiche inerziali della massa anziché quelle gravitazionali. Misurare la massa inerziale o la massa gravitazionale di un corpo è infatti la stessa cosa, secondo il Principio di Equivalenza postulato da Einstein e verificato a tutt'oggi con un'incertezza inferiore a una parte su cento miliardi. Per effettuare una misura della massa inerziale si possono utilizzare diversi metodi, fra cui quello basato sulla misura della centrifuga agente su un corpo quando questo viene fatto ruotare intorno ad un asse. L'oggetto da "pesare" risulta allora sottoposto a un campo di forze stazionario, e ciò, diversamente da altri metodi, consente la misura di oggetti di qualsiasi natura, solidi, liquidi, polveri, gel e perfino esseri viventi. Se infatti si adottano opportuni accorgimenti (avviamento e arresto dolce, bassa velocità di rotazione), l'oggetto in esame quasi non si accorge di essere "centrifugato", e sperimenta una sorta di gravità artificiale. 

Nell'applicazione del metodo centrifugo esiste tuttavia un'insidia nascosta: per ottenere il valore della massa dell'oggetto è necessario individuarne con estrema precisione (entro pochi millesimi di millimetro) la posizione del baricentro, ciò che, se già è difficile nel caso di un solido regolare, è praticamente impossibile quando l'oggetto è di forma qualsiasi. 

Questo ostacolo, a prima vista insormontabile, è invece facilmente aggirabile adottando un semplice artificio che consiste nell'eseguire, invece di una, due successive misure sull'oggetto in esame, spostando quest'ultimo fra una misura e l'altra, di una quantità nota. E' allora possibile risalire al valore della massa incognita inserendo nei calcoli il valore dello spostamento effettuato, anzichè il raggio baricentrico incognito. Un prototipo di bilancia inerziale basata sul metodo centrifugo è stato recentemente sviluppato presso l'Istituto di Metrologia "G. Colonnetti". 

Molto schematicamente, la bilancia è costituita da un disco rotante sul quale una piattaforma può essere spostata radialmente fra due riferimenti fissi sul disco e posti fra loro a distanza nota. Alla piattaforma è sospeso mediante speciali cerniere elastiche il piattello di misura, anch'esso mobile radialmente e destinato ad alloggiare gli oggetti da "pesare": una molla di trazione trattiene verso l'asse di rotazione il piattello, esercitando su di esso un'azione centripeta. La misura consiste nell'equilibrare la forza centripeta esercitata dalla molla con la forza centrifuga agente sul gruppo oggetto più piattello per effetto della rotazione del disco: la regolazione della velocità di rotazione è ottenuta con un controllo "ad anello chiuso", tendente a mantenere il piattello nella sua posizione di zero, posizione che viene rilevata mediante un sensore ad elevata sensibilità (Lvdt). Questo prototipo, capace di misurare la massa di oggetti di varia natura con una portata massima di 500 grammi e con un'incertezza inferiore a 0,1 g, e' stato realizzato con la collaborazione di Alenia Spazio e con finanziamenti dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). E' un modello "di terra" già pensato per operare in condizioni di micro-gravità, ma non ancora "spazializzato", cioè non ottimizzato per il volo spaziale dal punto di vista dei pesi, degli ingombri e delle normative specifiche. 

Recentemente esso è stato presentato ad un simposio organizzato dall'Agenzia Spaziale Europea presso il centro Esoc di Darmstadt, in vista di un suo possibile utilizzo sulla futura Stazione Spaziale Internazionale il cui lancio e' previsto per la fine degli Anni 90.


Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/11/14