Il metro, un raggio di luce - è custodito al "Colonnetti" di Torino

(pubblicato il 20 gennaio 1993 su TuttoScienze)

IL nostro viaggio attraverso le unità di misura fondamentali del Sistema Internazionale incomincia con l' unità di lunghezza: il metro, simbolo m. 

Per definizione il metro è la lunghezza del tragitto compiuto dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo pari a 1/299792458 di secondo (XVII Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure, 1983). 

Fino al 1960 la definizione del metro era basata sul prototipo internazionale di platino iridio (del 1889), custodito a Sevres nei sotterranei dell' Ufficio Internazionale dei Pesi e Misure di Parigi. Del 1960 è la prima radicale innovazione il metro veniva definito per mezzo della lunghezza d' onda di una radiazione monocromatica specificata, la radiazione corrispondente a una determinata transizione tra due differenti livelli energetici dell' atomo del cripto 86. 

Grazie allo sviluppo delle tecniche interferometriche, questa definizione consentì di ridurre il valore dell' incertezza relativa nella realizzazione del metro a 4 milionesimi di millimetro su un metro. Pochi anni dopo, il metrologo veniva a disporre di sorgenti di radiazioni monocromatiche (laser) più stabili e meglio riproducibili della lampada al cripto. Inoltre poteva contare su un campione di tempo di elevata precisione e su un valore della velocità delle onde elettromagnetiche nel vuoto determinato sperimentalmente con un'incertezza che era limitata soltanto da quella dell'unità di lunghezza. 

Tutte queste considerazioni portarono alla già ricordata definizione del 1983: "Il metro è la lunghezza del tragitto compiuto dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo di 1/299792458 di secondo", avendo cosi' fissato la velocità della luce in 299792458 m/s. 

In Italia la metrologia della lunghezza è affidata all' Istituto di Metrologia "Colonnetti" di Torino, responsabile della realizzazione e della conservazione dell'unità di lunghezza e della sua disseminazione attraverso i campioni secondari. 

Il campione nazionale è ottenuto mediante radiazioni monocromatiche di frequenza nota e assumendo per la velocità della luce il valore sopra citato. Tale campione è mantenuto mediante laser stabilizzati con incertezza relativa pari a una parte su un miliardo. Ciò significa che, facendo riferimento al laser a elio neo, la lunghezza d' onda della luce emessa, pari a circa 633 nm, è definita con una incertezza minore di un milionesimo di miliardesimo di metro] E con il 1993 verrà ridotta di un ulteriore ordine di grandezza. 

Il passaggio da campioni materiali di uso più comune, come il regolo, avviene mediante l'interferometria ottica, che consente di collegare questi campioni di tipo ottico, quali sono i laser, a vari campioni materiali come blocchetti, aste regoli graduati. Un esempio di tale collegamento è l' apparecchiatura chiamata comparatore di lunghezza. In questo modo si genera una catena di riferibilità che, a partire dal campione primario, arriva ai campioni di lavoro di maggior interesse pratico.


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Ultimo aggiornamento: 29/11/14