Rilevamento topografico

Il rilevamento topografico ha lo scopo di determinare le misure di aree di vaste proporzioni con elevatissima accuratezza, o di misurare le posizioni relative di determinati punti (rilievo preliminare), o di fornire i dati necessari per costruire secondo i piani dei progettisti (picchettatura o palinatura).

Il rilievo preliminare è necessario per ottenere informazioni per qualunque rappresentazione cartografica; la picchettatura è necessaria per determinare l'ubicazione esatta anche della più piccola o meno importante futura costruzione.

Gli Egizi usavano metodi di rilevamento topografico già nel 1400 a.C. per rintracciare i termini di confine dopo le inondazioni del Nilo. La precisione con cui sono costruite le piramidi indica che già nel 2900 a.C. erano in uso metodi di rilevamento topografico, impiegati per la loro costruzione.

I Babilonesi, nel 3500 a.C. circa, disegnavano mappe in scala abbastanza precise, il che indica che le informazioni sul terreno erano ottenute applicando i rudimenti dei principi del rilevamento topografico.

La topografia è basata, da un punto di vista teorico, su principi geometrici e trigonometrici, e i metodi pratici di rilevamento sfruttano principi della fisica. Ogni rilevamento deve essere eseguito con la dovuta precisione: troppa precisione è inutilmente costosa, e troppo poca non risponde allo scopo prefissato. Inoltre, certi dati devono essere registrati sul campo e occorre contrassegnare sul terreno determinati punti di riferimento; dati o contrassegni non necessari, tuttavia, si traducono in costi eccessivi. Dati e punti devono risultare utilizzabili da parte di persone che possono anche non avere familiarità con le procedure topografiche. Il rilievo si compie sia verticalmente, su una linea a piombo diretta verso il centro della Terra, che orizzontalmente, cioè lungo una direzione ortogonale alla linea a piombo.

Tutti gli oggetti sono in relazione tra loro in virtù delle loro posizioni reciproche, che possono essere espresse come direzione di una retta orizzontale, distanza sulla stessa linea e differenza di quota; il rilevamento topografico è una tecnica di misura e di rappresentazione di queste tre grandezze. Le tre coordinate che determinano le posizioni relative tra gli oggetti solo raramente possono essere misurate direttamente. Normalmente si procede fissando una rete di punti dei quali si determinano con precisione le posizioni mutue, e cioè la loro distanza orizzontale e la direzione (rilievo planimetrico), oppure solo la quota (rilievo altimetrico), o tutte e tre queste grandezze. Tale rete costituisce un riferimento. Una volta misurata la posizione degli oggetti relativa al riferimento, si possono determinare con metodi matematici o grafici le posizioni relative tra gli oggetti.

Metodi

Una poligonale, il riferimento orizzontale più usato, consiste in una serie di punti, detti stazioni, ognuno dei quali è riferito alle stazioni adiacenti da una coordinata angolare e dalla distanza. Ogni stazione viene scelta in base a criteri di convenienza e contrassegnata sul terreno da un chiodo su un picchetto. La poligonale si richiude sulla stazione di partenza. Poiché le misure fatte sul terreno sono affette da errori, gli angoli e le distanze tra le stazioni devono essere corretti per renderli matematicamente consistenti. L'errore totale (errore di chiusura) si trova calcolando la posizione di ogni stazione rispetto alla precedente lungo la poligonale partendo dalla stazione iniziale e procedendo fino a ritornarvi: la differenza tra la posizione iniziale e quella finale trovata matematicamente costituisce l'errore di chiusura. La posizione delle stazioni, gli angoli e le distanze vengono corretti distribuendo in modo opportuno e logico l'errore di chiusura tra loro.

La triangolazione è usata per ottenere il più accurato riferimento orizzontale su grandi distanze, ma può anche essere usata come riferimento ogni volta che sia più conveniente di una poligonale. Un sistema di triangolazioni consiste in una serie di triangoli adiacenti con i lati in comune; i vertici dei triangoli sono le stazioni. E' sufficiente misurare un lato di un solo triangolo detto base, e i tre angoli di ogni triangolo per ricavare mediante la trigonometria tutte le distanze tra le stazioni. Di quando in quando si misurano anche altri lati di triangoli, anch'essi detti basi, a scopo di controllo delle distanze calcolate. Gli angoli misurati vengono corretti in modo che la somma degli angoli interni di ogni triangolo abbia il valore corretto di 180°; anche le distanze vengono corrette matematicamente.

Anche nella trilaterazione, un'altra tecnica di rilevamento topografico, si usa un sistema di triangoli con i lati in comune due a due, ma in questa tecnica si misurano le lunghezze dei lati dei triangoli, anziché gli angoli. La posizione verticale viene stabilita facendo riferimento a un percorso chiuso di livellazione che inizia e termina in un punto a quota nota, detto caposaldo, con altri capisaldi posti lungo il percorso chiuso. La differenza tra la quota nota del punto di partenza e la quota calcolata al termine del percorso chiuso costituisce l'errore di chiusura. La quota dei nuovi capisaldi misurata sul campo viene corretta con procedimenti matematici sulla base dell'errore di chiusura e della loro posizione lungo il percorso chiuso.

Picchettatura

Per la picchettatura vengono individuati sul terreno determinati punti mediante misure di angoli, distanza e livello relativamente a una rete di riferimento. Le misure vengono registrate su appositi moduli per il rilevamento in campo e affidate a un apposito ufficio per i calcoli e la rappresentazione grafica. Il rilevatore pianta dei picchetti di legno in determinati punti per segnare i confini, o, nel caso di rilevamenti a scopo edilizio, per indicare con esattezza al costruttore dove edificare secondo gli intenti dei progettisti. L'interpretazione dei piani dei progettisti e il calcolo degli angoli e delle distanze richiesti per la posa dei picchetti è compito del rilevatore; i dati necessari a questo fine vengono segnati sul taccuino di campo e portati sul posto come guida per la picchettatura per costruzioni. La maggior parte dei rilevamenti si basa su metodi di rilevamento su un piano, ignorando la curvatura terrestre. Le linee a piombo sono considerate parallele tra loro, sebbene, in realtà, ognuna di esse abbia direzione pressappoco radiale verso il centro della Terra e non ne esistano due parallele tra loro. Una linea retta di mira è considerata una linea di livello, mentre in realtà le linee di livello seguono la superficie media della Terra. Queste approssimazioni non sono fonte di errori apprezzabili nei rilevamenti su medie distanze. Nei rilevamenti effettuati su grandi distanze, invece, occorre tenere conto della curvatura terrestre, ed è richiesta l'applicazione di un metodo speciale, detto rilevamento geodetico. Si tiene conto, in questo caso, di latitudine e longitudine, e il metodo di misura più usato ricorre alla triangolazione. Strumentazione. Gli angoli su un piano orizzontale sono misurati con il teodolite o il tacheometro, strumenti forniti di cannocchiale, livelle a bolla e viti di livellamento. Per lavori ordinari le distanze sono misurate mediante rotelle a nastro di stoffa (per misure grossolane) o di acciaio (per misure di precisione). Apparecchi elettronici per la misura delle distanze che trasmettono impulsi di energia elettromagnetica da un punto a un altro, da dove sono riflessi al punto di partenza, permettono di ottenere elevata precisione sia a breve che a grande distanza. Lo strumento elabora dati di tempo di volo e velocità traducendoli in distanze tra punti. Per la misura delle distanze si ricorre anche al principio del triangolo ottico: le misure con la stadia si effettuano leggendo la lunghezza del tratto di un'asta verticale graduata (stadia) compreso nell'angolo tra due linee di mira. Le linee di mira sono determinate da due fili tesi all'interno del cannocchiale del teodolite in modo che la lunghezza del tratto di stadia visto tra i due fili sia sempre un centesimo della distanza tra il centro dello strumento e la stadia stessa. In questo modo, con un solo puntamento, si rilevano angoli e distanze, ma queste ultime non con grande precisione. Per misurare distanze si usa anche un'asta di lunghezza fissa disposta orizzontalmente, detta barra sottesa. L'asta viene disposta perpendicolarmente alla linea di mira del tacheometro o del teodolite. L'angolo orizzontale sotteso dalla barra, insieme alla lunghezza della barra, fornisce la distanza tra il centro dello strumento e la barra stessa. Sono necessarie tre letture angolari per determinare direzione e distanza: una al centro della barra per la direzione e due ai due estremi di essa per la distanza. Questo metodo è molto preciso, ma lungo nell'esecuzione. Tutti questi metodi servono unicamente per misurare distanze lungo una linea orizzontale o lungo una linea inclinata rispetto al piano orizzontale. Una distanza misurata lungo una linea che segua il pendio di una collina, a esempio, è poi trasformata con procedimenti matematici in una distanza su una linea orizzontale e in una distanza su una linea verticale. La distanza verticale di due punti si determina misurando le quote dei due punti e sottraendo la quota minore da quella maggiore; per questo si usa la livella a cannocchiale, uno strumento che può essere esattamente livellato e ruotato in ogni direzione: comunque si ruoti lo strumento la linea di mira attraverso il cannocchiale rimane orizzontale. Si usa anche un'asta graduata in centimetri dal basso verso l'alto, con la quale si determina la quota della linea di mira effettuando la lettura sull'asta quando questa è posata su un caposaldo. La quota della linea di mira supera quella del caposaldo della quantità letta sull'asta graduata. Si ricava la quota di altri punti posandovi sopra l'asta ed effettuando la lettura con la stessa linea di mira: la quota di questi punti differisce da quella della linea di mira della quantità letta sull'asta. Tipi di rilevamento. Accanto al rilevamento topografico ne esistono altri tipi, che utilizzano gli stessi metodi e sono classificati con nomi diversi a seconda dello scopo. Il rilevamento topografico si occupa specificamente della forma della superficie del terreno, ma con questa denominazione si intende in genere il rilevamento destinato a fornire informazioni per la rappresentazione cartografica. Il materiale per la rappresentazione cartografica di zone della dimensione di diversi ettari si ottiene mediante il rilevamento piano o geodetico, mentre il materiale per superfici più vaste si ottiene mediante fotografia aerea: di alcuni oggetti piccoli, ma importanti, visibili nelle fotografie aeree, si determina con esattezza la posizione e questi fanno parte di un riferimento per il rilevamento, rispetto al quale si determina la posizione di tutti gli altri oggetti sulla mappa. Il rilevamento destinato all'individuazione sulla mappa del fondo di bacini idrici è detto rilevamento idrografico. Il rilevamento viario si effettua per la preparazione di mappe destinate ai progettisti di strade, autostrade, acquedotti, gasdotti, oleodotti ecc. Il rilevamento catastale consiste nella individuazione e segnalazione sul terreno dei confini delle proprietà fondiarie e nella determinazione delle superfici delle proprietà. Questo richiede la conoscenza sia dei metodi di rilevamento che dei fondamenti del diritto. Metodi di rilevamento sono impiegati anche per la costruzione di edifici, ponti, strade, condotte, nonché nella determinazione precisa della direzione in cui si debbono propagare le onde elettromagnetiche o nella quale debbono avvenire lanci di veicoli spaziali. Rilievi tecnici occorrono, inoltre, per il controllo della escavazione di gallerie sotterranee e di miniere, per il controllo del drenaggio di acque sotterranee e per il posizionamento di dispositivi di ausilio alla navigazione. Tendenze. Nelle tecniche di rilevamento stanno avvenendo dei cambiamenti, soprattutto grazie agli sviluppi dell'elettronica. Tradizionalmente, il rilevatore si serviva di annotazioni prese a mano sia al momento dell'ispezione preliminare che quando poneva i picchetti. Adesso i rilevatori possono giungere sul campo con dati stampati da un calcolatore elettronico che forniscono ogni informazione relativa, a esempio, alla picchettatura di un edificio in progetto, e potrebbero anche essere in grado di riportare dal campo per l'elaborazione in ufficio i dati stampati da un calcolatore, contenenti la registrazione completa del lavoro svolto sul campo. Fino a oggi i rilevatori potevano misurare angoli con il tacheometro o il teodolite con una precisione maggiore di quella conseguita nella misura di distanze con rotelle metriche di acciaio. Attualmente gli strumenti elettronici per la misura delle distanze sono in grado di fornire misure di distanza con una precisione molto maggiore di quella con cui si possono leggere gli angoli. In futuro i teodoliti misureranno gli angoli elettronicamente e potranno fornire dati numerici direttamente a piccoli calcolatori, che possono calcolare, aggiustare e determinare la precisione dei risultati già sul campo. 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Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/11/14