Inquinamento chimico

Gli inquinanti chimici sono sostanze che vengono messe in circolazione nell'ambiente per effetto delle più varie attività umane, principalmente quelle industriali e agricole, e che costituiscono un pericolo per la salute e per la vita stessa dell'uomo, degli animali e delle piante. Nel significato più generale del termine praticamente tutte le sostanze sintetiche presenti in eccesso possono essere considerate degli inquinanti; in questa voce viene descritta una classe più ristretta di sostanze, cioè quelle che si è scoperto essere pericolose o tossiche, che sono prodotte in considerevoli quantità e che è molto difficile, se non impossibile, rimuovere dall'ambiente.

CLASSI PRINCIPALI DI INQUINANTI CHIMICI
Metalli pesanti

Anche se i metalli pesanti sono costituenti naturali dell'ambiente, alcuni di essi, come mercurio, cadmio e piombo, possono diventare potenzialmente pericolosi per la vita se raggiungono livelli superiori al normale. Le maggiori fonti di inquinamento da metalli pesanti sono rappresentate dalla lavorazione dei minerali e dei metalli, dalla produzione di composti inorganici e dall'utilizzazione del carbone come combustibile nelle centrali termoelettriche.
Negli Stati Uniti sono estratte ogni anno circa 10.000 tonnellate di mercurio metà delle quali, in un modo o nell'altro, vengono disperse nell'ambiente. Casi di avvelenamento da mercurio si sono verificati in tutto il mondo: l'episodio più noto è quello verificatosi negli anni Cinquanta nella baia di Minamata, in Giappone: il mercurio scaricato nelle acque della baia da uno stabilimento di sostanze plastiche veniva ingerito dai pesci sotto forma di metilmercurio, un composto metallorganico, e in seguito dalla popolazione locale la cui attività principale è la pesca. Nel 1990 si è temuto che l'estrazione dell'oro nelle foreste pluviali del Brasile, dove si utilizza il mercurio per separare l'oro dal sedimento, potesse avere provocato l'inquinamento dei fiumi e l'avvelenamento di pesci e persone.

Il cadmio viene adoperato nei rivestimenti galvanici e nelle batterie. Quando viene fuso, una parte non indifferente del metallo evapora ed entra in circolazione nell'atmosfera: concentrazioni troppo elevate possono causare malattie dei reni e del midollo osseo, nonché enfisemi. 

Il piombo disperso nell'atmosfera dagli scarichi delle automobili e degli stabilimenti industriali viene assorbito dall'organismo attraverso i polmoni; i livelli di piombo presenti mediamente nel sangue di un adulto che viva in città sono attualmente dalle 75 alle 100 volte maggiori del livello naturale. Residui di vernici a base di piombo possono provocare avvelenamento da piombo nei bambini, particolarmente pericoloso perché può danneggiare gravemente i reni e il sistema nervoso centrale.

Idrocarburi aromatici

Gli idrocarburi aromatici policiclici si formano in determinati processi industriali e nella combustione di benzina, materiali di scarico e molte altre sostanze. Appartengono a questa classe di composti alcuni degli agenti cancerogeni più noti e pericolosi. Il benzene, che è il capostipite dei composti aromatici ed è formato da un solo ciclo di atomi di carbonio, è un componente della benzina e viene largamente adoperato nell'industria: sono ormai accertate le sue capacità di provocare l'insorgere della leucemia e di scompensi nel funzionamento del sistema nervoso centrale. Oltre a ciò sono stati scoperti danni a livello cromosomico in lavoratori esposti a concentrazioni di benzene molto elevate.

Solventi organici

I solventi organici, assolutamente essenziali in molti processi industriali, spesso o sono tossici o contengono sostanze tossiche come impurezze. Spesso è accaduto che dopo essere stati usati siano stati rinchiusi entro recipienti d'acciaio poi immagazzinati o sotterrati: questo tipo di eliminazione dei solventi organici è pericoloso in quanto i contenitori sono soggetti alla corrosione e possono pertanto lasciar fuoriuscire il contenuto, che può anche raggiungere sorgenti idriche usate per i rifornimenti locali. I solventi organici possono in ogni caso raggiungere i sistemi idrici attraverso gli scarichi diretti degli stabilimenti. Questi scarichi sono in Europa largamente responsabili dell'inquinamento del Reno e del Mar Mediterraneo, anche se risultano presenti in essi altri inquinanti di provenienza diversa. Fra i solventi organici più comunemente usati figurano molti idrocarburi aromatici (benzene, toluene, xilene) e numerosi composti organici clorurati (tetracloruro di carbonio, tricloroetilene).

Composti organici alogenati

I composti organici alogenati sono composti del fluoro, del cloro, del bromo e dello iodio con molecole organiche. Queste sostanze sono molto utili come solventi, pesticidi, erbicidi e agenti i cui fanghi costituiscono inoltre il materiale di partenza per la sintesi di molte materie plastiche. Molti dei più usati di questi composti sono estremamente tossici: alcuni si sono ormai diffusi nell'ambiente su scala mondiale e probabilmente vi rimarranno per molti anni. Un particolare pesticida contaminò il fiume James, negli Stati Uniti, agli inizi degli anni Settanta: in seguito a questo episodio sia il fiume che la baia di Chesapeake sono stati interdetti alla pesca dal 1975 al 1980. Nei fiumi Hudson e Housatonic, sempre negli Stati Uniti, furono scaricati bifenili policlorurati (una classe di composti indicati con la sigla PCB) usati nella fabbricazione di apparecchiature elettriche. La pesca commerciale è ora impossibile nelle parti inquinate di questi fiumi e non si conosce ancora nessun metodo per eliminare dall'acqua e dal fango del fondo i PCB. Queste sostanze si diffondono così facilmente che ne sono state trovate tracce nel latte materno di molte donne. Dozzine di derivati organici clorurati si formano nell'acqua potabile quando il cloro immesso in questa reagisce con le sostanze organiche ancora presenti in tracce dopo la potabilizzazione; queste sostanze sono in gran parte tossiche.
Il bifenile polibromurato (PBB) è usato come agente contro il fuoco. Nel 1973, negli Stati Uniti, del PBB fu accidentalmente mescolato con cibo per animali e la miscela fu poi usata come mangime nelle fattorie del Michigan; fu quindi necessario l'abbattimento di migliaia di capi di bestiame e di polli, e comunque si verificarono intossicazioni in centinaia di famiglie di contadini della zona e intossicazioni a lungo termine di moltissimi cittadini del Michigan.

Diossina

Il gruppo delle diossine è costituito da prodotti secondari che si formano nella produzione di composti organici alogenati usati per ottenere diserbanti, sostanze per proteggere il legno e molte altre. Le diossine restano spesso presenti come contaminanti del prodotto finito. Uno dei membri di questa famiglia, la tetracloro dibenzo-paradiossina (TCDD), è sempre presente come impurezza nel diserbante di largo uso 2, 4, 5-T.
L'esercito degli Stati Uniti ha usato questo erbicida, indicato in codice con il nome di Agent Orange (Agente Arancia), per defoliare vaste aree boschive durante la guerra del Vietnam, allo scopo di impedire ai combattenti della parte avversa di potervi trovare rifugio. L'inquinamento da diossina che ne seguì, anche se non sono disponibili dati e statistiche precise, si crede abbia causato la morte di moltissimi animali, nonché, tra la popolazione vietnamita, un aumento considerevole delle morti prenatali e delle nascite di bambini affetti da gravi malformazioni. Si pensa inoltre che le malattie da cui sono stati affetti molti veterani del Vietnam che furono esposti al 2, 4, 5-T, fra le quali compare il cancro, siano state causate dalla diossina. Tristemente noto nel mondo è l'episodio accaduto in Italia nel 1976, a Seveso, dove da un reattore di uno stabilimento per la produzione di triclorofenolo si sprigionò, durante una fase della reazione, una nube tossica contenente diossina; la nube inquinò una vasta area attorno allo stabilimento causando inconvenienti molto gravi per le persone e per l'ambiente.
Oggi è stato provato definitivamente che la TCDD e le altre diossine provocano nell'uomo una sola malattia, la cloracne, una affezione cutanea. Tuttavia gli effetti su animali da laboratorio sono così gravi che la diossina è ritenuta una delle più tossiche sostanze conosciute.
Anche dove la TCDD è stata messa al bando si teme che, essendo presente in molti scarichi industriali che penetrano nel terreno, possa finire per contaminare le falde idriche. Le diossine contaminano l'ambiente anche attraverso i prodotti utilizzati per eliminare la polvere dalle strade.

Altri inquinanti importanti

L'arsenico, un prodotto secondario della fusione di metalli quali lo zinco, il rame e il piombo e anche molto spesso della combustione su vasta scala del carbone, è un veleno sia per gli animali che per l'uomo. La fluorosi del bestiame è causata dalla presenza nel foraggio di fluoro, un sottoprodotto della metallurgia dell'alluminio e dei processi di produzione dei fertilizzanti inorganici. Gli scarichi delle cartiere, in particolar modo i solfiti, sono spesso fonte di inquinamento piuttosto serio a livello locale di fiumi e corsi d'acqua. L'asbesto è uno degli inquinanti più diffusi nelle città degli Stati Uniti, dove gli stabili costruiti prima del 1970 spesso ne contengono nelle loro strutture considerevoli quantità per le sue qualità di refrattario. Dal momento che non si conosce nessun metodo per contenere la diffusione dell'asbesto o per distruggerlo, è molto facile che le fibre di questa sostanza possano spargersi nell'ambiente. La polvere di asbesto causa negli anni diversi tipi di malattie, fra cui il cancro (v. lavoro, malattie del).

Studi di tossicità

Per stabilire il grado di tossicità di una sostanza, e quindi la sua pericolosità per l'uomo, gli animali e l'ambiente in generale, vanno effettuati appositi studi, che possono essere di varia natura. I diversi metodi usati per valutare la tossicità sono stati ripetutamente oggetto di discussione. Molto spesso esistono delle aziende private la cui funzione è proprio quella di effettuare, su richiesta dei produttori, le prove di tossicità su sostanze da mettere in commercio. Le prove che sembravano mostrare l'innocuità di un determinato prodotto si sono spesso rivelate del tutto inattendibili; anche quei metodi che si avvalgono della sperimentazione sugli animali forniscono risultati che non si possono considerare validi con certezza per prevedere gli effetti di queste sostanze sull'uomo. In laboratorio gli animali sono sottoposti a trattamenti con dosi di gran lunga più elevate di quelle a cui verosimilmente possono essere soggetti gli uomini; inoltre gli effetti sulla fisiologia animale possono essere molto differenti da quelli che si hanno sull'uomo. In ogni caso, quando i risultati dei test effettuati su animali vengono estrapolati all'uomo, allo scopo di stabilire i livelli massimi di esposizione a una data sostanza senza subire danni, molto spesso questi livelli si rivelano troppo alti (ossia la sostanza risulta più tossica per l'uomo di quanto previsto). Per alcune sostanze possono non esistere livelli di sicurezza, data la loro tossicità elevatissima.

Norme legislative

Allo scopo di limitare l'immissione nell'ambiente di sostanze inquinanti sono in vigore nei vari paesi delle leggi che regolano sia le caratteristiche degli scarichi pubblici e privati, sia le modalità con cui questi vanno effettuati. In Italia sono attualmente in vigore tre leggi, riguardanti separatamente l'immissione di sostanze inquinanti nell'ambiente di lavoro (legge 19 novembre 1984 n. 862), gli scarichi nell'atmosfera (legge n. 615, 1966, "Provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico") e quelli nei corpi idrici (legge n. 319 del 10 maggio 1976 nota come legge Merli).

Sforzi internazionali per il controllo dell'inquinamento

Attualmente sono in corso dei tentativi a livello internazionale per il controllo dell'immissione di sostanze inquinanti nell'ambiente. Un accordo per il controllo dell'inquinamento del Reno e un altro che vuole tentare di ridurre gli inquinanti già riversati nel Mar Mediterraneo sono stati stipulati dai paesi interessati alle relative acque. Le Nazioni unite hanno proposto la creazione di un Registro internazionale delle sostanze potenzialmente tossiche per l'accumulazione di dati riguardanti la pericolosità per l'ambiente di un gran numero di sostanze.
Vedi anche: inquinamento, controllo dell'.

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Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/11/14