Mare Ionio
Il Mar Ionio è una sezione
del Mar Mediterraneo che si estende a sud est della penisola italiana, compresa
tra le coste della Sicilia, della Calabria, della Basilicata (a ovest), della
Puglia (a nord), dell'Albania e della Grecia (a est). Lo specchio marittimo, che
si apre a meridione verso le coste africane, è collegato dal canale di Otranto
al Mar Adriatico, dal canale di Corinto al Mar Egeo e dallo stretto di Messina
al Mar Tirreno.
Solcate da due correnti
litoranee provenienti dalle coste orientali, le acque dello Ionio sono
caratterizzate da un'elevata profondità
- la punta massima si raggiunge al largo di capo Matapàn, nel Peloponneso, dove
si superano i 5000 m - e da un alto
grado di salinità, tra il 38 e il 38,75 per mille. Presentano temperature
superficiali comprese, in inverno, tra i 13 e i 15 °C, e in estate tra i
23 e i 26 °C. Le maree sono
generalmente molto basse con altezze massime registrate nei porti di Taranto e
Catania di 22 cm. Le coste sono
dritte e uniformi lungo il litorale italiano, dove si apre l'ampio golfo di
Taranto, alte rocciose e frastagliate lungo l'Albania e la Grecia, davanti alle
cui coste si trovano le isole Ionie.
Economia
Le attività economiche del bacino ionico si concentrano prevalentemente sul
turismo, diffuso lungo le coste della Sicilia, dove sorge la nota località
balneare di Taormina, della Calabria (Tropea, Capo Rizzuto), della Puglia (Santa
Maria di Leuca) e delle isole greche, come pure sul commercio marittimo, che fa
scalo nei porti italiani di Catania, Siracusa, Taranto e Otranto, e in quelli
greci di Patrasso e Zante.
Storia
Sottoposto in antichità al controllo delle città greche, che fondarono
lungo le coste dell'Italia meridionale numerose colonie (Magna Grecia), il Mar
Ionio divenne in seguito, come tutto il Mediterraneo, dominio incontrastato dei
Romani e fu da questi chiamato Mare Ionicum. In epoca medievale il bacino
ionico passò sotto l'influenza prima dell'impero bizantino, che nonostante
l'invasione longobarda mantenne propri insediamenti lungo il litorale siciliano,
calabrese e pugliese, poi della Repubblica veneta, padrona dal 1215
dell'arcipelago delle Ionie. L'egemonia veneziana sullo Ionio continuò
attraverso tutto il Medioevo e l'era moderna fino alle soglie dell'età
contemporanea, e si oppose alle mire espansionistiche dell'impero ottomano che,
malgrado si fosse impadronito nel 1461 dell'intera penisola balcanica, fu
tuttavia incapace dopo la sconfitta subita nella battaglia di Lepanto (1571) di
esercitare una supremazia navale.
Il congresso di Vienna (1815) pose l'arcipelago ionico sotto la protezione della
flotta inglese, che, dopo aver distrutto, d'intesa con una squadra navale
franco-russa, la flotta turco egiziana nelle acque di Navarino (1827), esercitò
per molti anni un predominio indiscusso sullo specchio marittimo. Nel 1863 gli
inglesi cedettero poi le isole Ionie al regno di Grecia; da quella data il
controllo politico e militare sul Mar Ionio venne diviso fra l'Italia, la Grecia
e, più tardi, l'Albania, sorta come Stato sovrano nel 1912.
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