Introduzioneovveroperché e come l’ho fatto...Questa pubblicazione è rivolta al personale del Servizio Meteorologico dell'A.M. che frequenta i corsi di formazione professionale, ma naturalmente non ne è vietata la lettura a chiunque volesse avere un idea del mondo della Meteorologia dal punto di vista dell'organizzazione dei Servizi Meteorologici e delle regole che questi seguono, o meglio dovrebbero seguire. So che specialmente tra i popoli latini questo argomento (l’organizzazione) ha poco successo, ma se mi accingo ad annoiarvi è perché sono mosso dal ricordo di un episodio avvenuto nel C.M.R. (Centro Meteorologico Regionale) di Fiumicino, dove prestavo servizio molti anni addietro e con molti chili in meno. Contrariamente a quanto avveniva per le chiassose e indisciplinate visite delle scolaresche romane, le cui domande vertevano su argomenti prettamente meteorologici (come fate le previsioni... quando piove... perché sbagliate le previsioni...), un giovincello inglese, che parlava a nome di un gruppo ordinato di adolescenti di una scuola per stranieri venuto a visitarci, mi chiese da quante persone era composto il C.M.R., come erano organizzate, quali erano i loro compiti, quali gli orari di lavoro. Lo avrei baciato! Finalmente qualcuno si interessava a noi! Passato il primo impulso, rammentai le differenze tra i popoli cattolici e quelli di fede protestante e conclusi che più che interessamento a quei poveri diavoli che, come dicono i napoletani, faticavano con me, la curiosità nasceva dalla capacità che hanno gli anglosassoni di capire come in una attività produttiva il momento più importante sia quello organizzativo e normativo. Molti anni dopo mi accingo quindi a tentare di far capire come e perché nascono i Servizi Meteorologici, intesi come comunità di persone che producono una serie di servizi utili a determinate categorie di utenti. Naturalmente, visto che faccio parte dell'A.M., una fetta consistente di questo sforzo sarà rivolta a raccontare quali sono i compiti di un Servizio Meteorologico Aeronautico. Siccome poi la Meteorologia operativa non può, per sua natura, prescindere dalla cooperazione internazionale, spenderò del tempo per raccontare quali sono gli standard internazionali previsti dalle Organizzazioni che nel mondo si occupano sia della Meteorologia di base, che di quella applicata all'assistenza al volo.Per finire vedremo come l'insieme delle regole dettate da queste organizzazioni vengono applicate in Italia ed in particolare come è fatto il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Ma chi sono i giovani che vengono addestrati per l'impiego nei vari enti che fanno parte del Servizio Meteorologico? Questi potranno essere i laureati in Fisica, Matematica o in Scienze Nautiche che diventano Tenenti GArf (Genio Aeronautico ruolo fisici) , ma anche gli ancor più giovani Allievi Sottufficiali che, provenienti dalla SSAM (vuol dire Scuola Specialisti dell'AM ... uff quante sigle! ... ma non è che l'inizio), dovranno imparare a fare gli "osservatori" in quelle che nel linguaggio corrente sono chiamate "Stazioni Meteorologiche". Tra questi due estremi ci sono i Sottufficiali ATM (Assistenti Tecnici in Meteorologia) che, dopo qualche anno di lavoro nelle Stazioni Meteorologiche, sono destinati a fare un salto nella qualità delle mansioni svolte e diventano "informatori". Questo è quel personale che è in grado di interpretare i dati, di coadiuvare il "previsore" e anche di dare informazioni agli utenti, divulgando quanto ai profani non è dato capire, specialmente i "messaggi" e le "carte meteo" che vengono adoperate nei briefing alla gente dell'aria. L'ultima fetta di personale a cui queste pagine sono rivolte per motivi didattici sono i giovani ufficiali GArat (sempre Genio Aeronautico, ma ruolo assistenti tecnici), che costituiscono il grosso dell'esercito dei previsori nelle basi dell'AM, anche se a dire la verità, questo esercito è piuttosto esiguo. Come si vede quattro categorie di persone, guarda caso come quattro sono le classi di personale previsto dall' OMM (Organizzazione Meteorologica Mondiale) per i Servizi Meteorologici. Questa pubblicazione si articola invece su cinque capitoli. Sarà cura di chi insegna e di chi legge soffermarsi con più attenzione su determinati argomenti, selezionarli ed approfondirli o meno, a seconda della classe di personale coinvolto. L’intendimento comunque è quello di sviluppare l’esposizione nel modo che segue. Capitolo 1. Partendo dalla storia (breve, state tranquilli) della Meteorologia, vedremo come sono nati i Servizi Meteorologici Nazionali e poi le organizzazioni internazionali che hanno dato impulso alla Meteorologia di base. Perché di base? Ma perché è alla base della produzione di servizi rivolti a diverse categorie di utenti! Capitolo 2. Il vero successo della cooperazione internazionale in campo meteorologico è stato il primo programma concepito e attuato dall'OMM, ovvero la VEGLIA METEOROLOGICA MONDIALE: tutti i paesi membri mettono a disposizione i dati osservativi di base (ancora!...), anche i più poveri.I più abbienti e sviluppati ne ricavano delle previsioni di base (ma allora questa parola è una fissazione!), che sono rese disponibili a tutti, anche ai Servizi Meteorologici meno fortunati, che non sarebbero in grado di produrle. E' vero che tutto ciò è commovente e nobile? Sfido, l'OMM è una Agenzia dell'ONU! In definitiva in questo capitolo descriveremo come deve essere organizzata la Veglia Meteorologica Mondiale, secondo quanto prescrive il "Regolamento Tecnico" dell'OMM, che può essere considerato il vademecum su come organizzare un Servizio Meteorologico Nazionale. Capitolo 3. Qui vedremo come è nata e come è fatta l'ICAO o OACI in italiano (Organizzazione dell'Aviazione Civile Internazionale). Questa organizzazione esplica la sua attività in svariati campi, compreso quello dell'Assistenza al Volo. In particolare, con l'esperienza che gli viene dai professionisti dell'aria e in stretto collegamento con l'OMM, detta le regole che deve seguire un Servizio Meteorologico Aeronautico (non è detto che questo coincida con il Servizio Meteorologico Nazionale). Capitolo 4. Le regole dell'ICAO sono quelle che ispirano la nostra attività principale: l'assistenza meteorologica al volo. Questa attività è alle radici della nascita del Servizio Meteorologico dell'AM e ne rappresenta tuttora il compito fondamentale. Cercheremo quindi di dare un quadro esauriente di tutte le norme e raccomandazioni dell'ICAO per i Servizi Meteorologici Aeronautici. Capitolo 5. Qui ci occuperemo delle cose nostre, dell'Italia. Descriveremo come è nato e quali sono i compiti del Servizio Meteorologico dell'AM, come questo svolga un ruolo di guida nel paese e come metta a disposizione le sue capacità per la comunità nazionale. Naturalmente vedremo come è organizzato, basandoci sui documenti con cui l'AM assegna compiti (ordini) e risorse umane (organici) e descrive l'inquadramento al suo interno, ovvero le TOO (Tabelle Ordinative Organiche). Ciò comporterà che le pagine che parlano di organizzazione potrebbero essere rapidamente superate, anche in considerazione di una profonda ristrutturazione degli enti operativi, prevista nei prossimi anni e della quale faremo cenno. I compiti non istituzionali, nascono invece da convenzioni e accordi di vario genere tra l'AM e altre amministrazioni dello stato, enti pubblici e privati, aziende di tutti i generi, singoli cittadini, insomma le utenze più varie e vi assicuro che il numero di questi atti è veramente enorme e sta sempre più aumentando. Alla fine di ciascun capitolo sarà citata la bibliografia essenziale, utile a chi volesse approfondire gli argomenti o verificare che non ho mentito. Concludiamo con i ringraziamenti. Questi vanno innanzi tutto all'URP (altra sigla che significa Ufficio del Rappresentante Permanente, ovviamente dell'Italia presso l'OMM) che mi ha permesso di accedere a tutte le pubblicazioni dell'OMM citate nella bibliografia. Poi alla Sezione Normativa del 2° Ufficio del 2° Reparto dell'ITAV (il 2° Reparto dell'Ispettorato delle Telecomunicazioni e dell'Assistenza al Volo è il cervello del Servizio Meteorologico dell'AM). La Sezione Normativa con estrema scarsità di mezzi continua a svolgere il compito molto importante di dettare le istruzioni agli enti operativi. Ringraziamenti vanno infine al 3° Ufficio dell'ITAV, che ha il compito delle relazioni con gli enti esterni e quindi prepara le convenzioni, che ho sbirciato. Bene, ora se volete conoscere il significato di tutte quelle sigle che abbiamo incontrato e di tante altre ancora, potete proseguire. Se la cosa vi spaventa fermatevi pure, a patto che non stiate frequentando uno dei corsi di cui vi ho parlato. In tal caso mi dispiace, ma dovete proseguire.
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