Manuale di assistenza meteorologica per la sicurezza  del volo

  • Vento
  • CB
Nota

Il presente manuale costituisce parte integrante del "Manuale del Previsore Meteo di Gioia del Colle" (edizione 2005, in corso di pubblicazione).

Premessa

Il manuale di assistenza meteorologica intende colmare una grave lacuna dell'iter istruzionale del personale meteo. Infatti, allo stato attuale, non esiste alcun corso e nessuna pubblicazione dedicata all'argomento. Gli unici lodevoli sforzi sono da attribuirsi alla Rivista Sicurezza Volo ed agli Ufficiali SV quando fanno pervenire agli Uffici Meteo i messaggi di inconveniente di volo causati da fattori ambientali. Questo lavoro è sicuramente incompleto, perché rappresenta soltanto un primo approccio alla materia, e verrà arricchito nelle sue successive edizioni.

Documentazione di base

Stralcio dell'ISV-1, ISV-4 e manuale di volo (al fine di conoscere i limiti ambientali per l'effettuazione dell'attività di volo).

Considerazioni meteorologiche generali

La penisola italiana, a causa dell'orografia, è caratterizzata talvolta, da repentini cambiamenti meteorologici. Da qui discende la necessità di un attento studio delle condizioni meteorologiche e delle relative previsioni (5734).

Responsabilità della Stazione Meteo

La mancata corrispondenza tra messaggio di osservazione e condizioni meteorologiche effettive può comportare grave difficoltà per il pilota, specie durante la delicata fase dell'atterraggio. Visibilità in forte riduzione, ceiling che vanno abbassandosi possono impedire di riattaccare a vista (937).

Fenomeni in rapida evoluzione

Una previsione a brevissimo termine può far anticipare il recall dei velivoli in volo da parte del SOF. Un ausilio fondamentale proviene dal radar meteo di bordo. In mancanza del radar meteo, ci si può rivolgere agli operatori del radar GCA per monitorare la presenza di eventuali clutter. E' importante che la meteo, con attività di volo in corso, tenga d'occhio l'evolversi del tempo, con particolare attenzione alla situazione degli alternati (295). Le repentine variazioni significative devono essere immediatamente comunicate al direttore dei voli. In caso di avaria dei sistemi informatici di diffusione delle informazioni meteorologiche, si deve utilizzare il telefono per contattare le principali utenze preposte alla supervisione dell'attività di volo. Appare utile ricordare che l'attività di supervisione effettuata dal direttore dei voli e dal BOC deve avvalersi in ogni momento di dati aggiornati ed affidabili.

"La necessità di prevedere di condurre almeno parte della missione in condizioni IMC o di gestire situazioni di tempo avverso lungo la rotta, per le molteplici implicazioni associate, comporta già di per sé sia un innalzamento del livello di complessità della missione (a parità di contenuti addestrativi), sia una maggiore pressione psicologica sugli equipaggi di volo"

L'arrivo della stagione invernale obbliga a "pianificare con ancora maggiore scrupolo le operazioni" .

PROGRAMMA DI VOLO - SCELTA DEI PERCORSI

"E' opportuno operare la scelta dei percorsi tenendo conto sia dell'evoluzione generale prevista delle condimeteo, sia della effettiva possibilità di gestire efficacemente in volo situazioni di degradamento delle condizioni meteo (possibilità di tagli; presenze di vie di fuga; effettive possibilità di salita; …)".

PIANIFICAZIONE DELLA MISSIONE - "TEMPI"/"CARBURANTI"/"EVENTI"

E' opportuno considerare in fase di pianificazione le implicazioni che comportano condizioni meteo avverse sulla gestione dei "tempi", su quella dei "carburanti" minimi e sul numero e sulla tipologia degli "eventi addestrativi" da svolgere. Riguardo a questi tre aspetti, la gestione del rischio in condizioni meteo marginali richiede in genere un opportuno incremento degli usuali minimi negli standard operativi e/o un incremento nei margini di sicurezza;
Considerare attentamente i METAR ed i TAF degli aeroporti locali, dedicando la massima attenzione al piano gestione carburante (fuel plan) e considerando sempre l'eventualità dell'aeroporto alternato nelle peggiori condimeteo

CONDOTTA DELLA MISSIONE - RISPETTO DI QUOTE E ROTTE
CONDOTTA DELLA MISSIONE - INGRESSO ACCIDENTALE IN CONDIZIONI IMC

Talvolta l'ingresso in IMC non pianificato può avvenire a causa della sottostima delle condizioni meteo da parte dell'equipaggio. Un equipaggio di G222, pur avendo notato delle nubi sul prolungamento asse pista, ritenne di poter completare la manovra di decollo e virata a sinistra in VMC, sennonché a circa 700 piedi AGL venne a trovarsi per 2-3 secondi in nube. Contro il loro giudizio aveva giocato anche la fretta dettata dal desiderio di recuperare il ritardo accumulato, in quanto avrebbero potuto richiedere la pista opposta che era disponibile e libera da formazioni nuvolose (668).

L'ingresso inaspettato in condizioni IMC può indurre il pilota a compiere manovre errate per riottenere condizioni VMC: "dopo il distacco e l'esecuzione dei controlli, la coppia passava da condizioni di volo VMC a condizioni IMC; l'evento risultato inaspettato per n.1, portava lo stesso ad appruare per mantenere o riottenere condizioni VMC, manovra sicuramente inopportuna in considerazione della base del velivolo e della bassissima quota" (007).

Disorientamento spaziale (spatial disorientation).

Sensazione di vertigine tipica del d.s. (COMP-ROA/3686/G53-1/2 del 2 dicembre 2003). Un fattore ambientale favorevole è costituito  dalla condizione di volo IMC durante il volo notturno, in particolare in corrispondenza  di variazioni di velocità, di assetto e di configurazione (esistono delle tecniche per contenere il disorientamento).


Perdita di "situational awareness"


Elevata possibilità di "CFIT" e di "MIDAIR COLLISION"
Improvvisa riduzione della visibilità e abbassamento del ceiling durabte una navigazione BBQ/O. Implaced turn per invertire la rotta. Emergency pull up manouver (E.P.U.M.) per separarsi dal terreno e riguadagnare condizioni VMC on top. Valutare la possibilità di poter navigare a media quota. Importante nella fase di pianificazione e di esecuzione di considerare sempre due vie di scampo, senza esitare. se necessario ad invertire la rotta (555).

CONDOTTA DELLA MISSIONE - GESTIONE DEL CARBURANTE



SCARSA VISIBILITA'

In condizioni di scarsa visibilità aumentano i fattori di rischio relativamente a "MIDAIR COLLISION" e "CFIT". Visibilità in diminuzione per la nevicata in atto. In pista, per controllare le condizioni della stessa per controllare se praticabile. Accensione della spia ambra "anti skid" dovuta alle non perfette condizioni del manto della pista per la presenza della neve. La pioggia determina riduzione della visibilità (0939). Lento e progressivo deterioramento della visibilità per foschia.

COPERTURA

Come per le condizioni di scarsa visibilità, aumentano i fattori di rischio relativamente a "MIDAIR COLLISION" e "CFIT".

GRANDINE

Attraversamento di una formazione nuvolosa compatta con presenza di grandine: venivano riscontrate ammaccature e sverniciature sul RADOME, sulle taniche e nei pressi dello scambiatore di calore. Asportazione in più punti del bordo d'attacco della presa d'aria sinistra (F104-ASAM) di compound, alcune deformazioni della struttura inferiore del radome (1192).

TURBOLENZA

La turbolenza in area di rifornimento può portare all'impatto tra probe AOA e cestello.

Penetrare in una zona di forte turbolenza può comportare la repentina diminuzione della velocità. L'I.P. interveniva prontamente riattaccando, portandosi in condizioni di sicurezza (0939).

ELEVATA TEMPERATURA ESTERNA

Può causare avarie (del radar, dell'enertec, dei tavoli di situazione). Associata ad elevata umidità ambientale a bordo, può causare malori dell'equipaggio (interruzione della missione). Colpi di calore. Ipotensione provocata dall'eccessiva sudorazione. (rischi correlati con lo stress da calore ed i limiti di normale sopportabilità (F.I.T.S.). Importanza di una corretta alimentazione ed integrazione dei liquidi particolarmente fondamentale in condizioni di temperatura e u umidità particolari in quanto espongono il corpo a variazione nella performance fisica
Valutazione dei previsti parametri di decollo. Influenza della temperatura dell'aria sulle reali prestazioni degli aeromobili in decollo. Il valore della temperatura riportato nei METAR dell'aeroporto, pur essendo tecnicamente corretta, potrebbe sensibilmente differire dalla temperatura presente sulla pista e rendere pertanto differenti le caratteristiche dell'aria realmente utilizzata dai motori dei velivoli per generare la spinta necessaria all'involo.

Elementi da considerare:
presenza o meno del sole e la sua altezza sull'orizzonte
tipologia e colore del materiale di costruzione della pista (cemento, asfalto, conglomerato)
Il personale navigante, al verificarsi di particolari condizioni climatiche (temperature al di sopra delle medie stagionali, ore centrali della giornata, sole molto alto, cielo sereno, ecc.) deve porre estrema attenzione alle procedure di pianificazione dei parametri di volo.

Superamento limite di vento massimo per attività di volo

A bassa quota, limiti massimi per il seggiolino eiettabile. Abbandonare la bassa quota - coordinare un cambio di rotta con gli enti del controllo. Importanza del briefing meteo. Tenere costantemente sotto controllo con frequenti aggiornamenti la situazione dei venti in bassa quota.

Formazioni temporalesche attive rilevate dal radar meteo

Ridurre la velocità, evitare i cumulonembi.


Formazione di ghiaccio (ghiacciamento, icing)

Aree a rischio:

tipicamente nei CB, ma anche in altre nubi e, talvolta, in aria chiara (ghiaccio al carburatore).

Eventuali conseguenze:

Perdita del riscaldamento del Pitot con conseguenti errate indicazioni di velocità sull'HUD e successive avarie al sistema CSAS (270).

Sulla sonda AOA: il pilota notava formazione di ghiaccio sui bordi d'attacco delle ali con accensione intermittente della spia "ICE" . Avaria all'heater della sonda: verificare il funzionamento degli heaters dovendo effettuare voli in condizioni meteorologiche favorevoli alla formazione di ghiaccio. Malfunzionamento impianto anti-ice


Vento al traverso

Con raffiche e pista bagnata: inizia regolarmente la corsa al decollo il velivolo imbardava (aborto in decollo).
Atterraggio con condizioni meteorologiche non ottimali. 

Vento al traverso al di fuori del limite per il velivolo. Necessità di diversione.


Fulmini

I fulmini sono spesso protagonisti dei messaggi di inconveniente di volo. Essi, in relazione ai temi pertinenti la sicurezza del volo, possono colpire sia gli aeromobili che le piste.

Aree a rischio:

  • Sotto un forte piovasco. In prossimità del CB con forte temporale in atto (747, 4808).

Segnali premonitori:

  • Forte sibilo in cuffia seguito pochi secondi dopo dall'impatto del fulmine sul radome.

Azioni da intraprendere dopo l'impatto del fulmine:

  • L'equipaggio deve eseguire gli opportuni controlli sui sistemi di bordo (strumenti motore, equipaggiamenti elettronici del velivolo). In assenza di anomalie, generalmente si prosegue il volo (10165), anche se, tuttavia, potrebbero esservi ulteriori danni non riscontrabili immediatamente dall'equipaggio. In caso di malfunzionamento di più apparati, il rientro è d'obbligo (012).

Eventuali conseguenze:

  • La forte intensità generata dal lampo può causare un temporaneo accecamento della vista (0030), che generalmente viene riacquisita poco dopo.

  • Luce della bussola stand by spenta (0030). Spegnimento del radar, bloccaggio dell'HSI, precessione dell'orizzonte artificiale primario. Reset del main computer di bordo, dei TV TABS del posto posteriore (217), rottura delle luci di navigazione (0913).

  • Scalfittura della vernice nel punto d'impatto del fulmine. Spesso si può riscontrare il punto d'ingresso e il punto d'uscita del fulmine (4808). E' buona norma effettuare a terra accertamenti più approfonditi (controlli post-volo) secondo quanto previsto dai manuali tecnici, per verificare la presenza di danni non riscontrabili dall'equipaggio.

Suggerimenti:

  • Riconoscere ed evitare le formazioni nuvolose a carattere cumuliforme. Utilizzare il radar meteo (se disponibile) per individuare le celle temporalesche più intense ed eventualmente ripianificare la missione in una zona di lavoro differente (1395). Se il radar è in modalità aria/aria (pulse doppler) non è possibile rendersi conto delle cellule temporalesche nelle vicinanze (217). Dirigersi immediatamente verso un'area riconosciuta libera da nubi.

Danni alla pista:

  • Dopo un forte temporale, specie se accompagnato da notevole attività elettrica, è consigliabile effettuare un'ispezione della pista e dei raccordi di manovra per rilevare l'eventuale presenza di buchi o crateri prodotti da fulmini abbattutisi sulla pista stessa (2402, 216, 110, 382). Se i buchi sono particolarmente larghi o profondi, spesso si rende necessaria la chiusura della pista per procedere al ripristino della stessa mediante colmatura dei buchi con bitume e resine, la cui essiccatura può richiedere anche qualche giorno in relazione alle condizioni atmosferiche. Ad ogni buon conto, considerato che le piste di volo risultano spesso zone di attrazione dei fulmini, è necessario evitare di svolgere, in presenza di temporali,  attività volativa, come anche il movimento velivoli al traino di mezzi su piste e vie di rullaggio (216, 183).


Unexpected bad weather (imprevisto deterioramento delle condizioni meteorologiche)

Non potendo restare in condizioni VMC applicava la procedura di Low level emergency pull up. Le condizioni meteo non consentivano il mantenimento della bassa quota. Importante in sede di pianificazione della missione considerare l'orografia del terreno sugli spazi aerei onde definire in sede di briefing di missione un buon bad weather plan. In volo in caso di condimeteo non ottimali risulta oltremodo fondamentale valutare in anticipo le vie di fuga.

Aquaplaning

E' importante conoscere tempestivamente lo stato della pista in caso di pioggia.

Avvisa la Torre a beneficio degli altri piloti. Istruito a liberare la pista con cautela "due to water". Il velivolo perde aderenza specie se la pista è costruita con lastroni di cemento (più scivoloso dell'asfalto).

Vento

Quando si prevede che il vento rinforzi, è necessario il continuo monitoraggio dell'intensità del vento, onde consentire al SOF (Supervisor Of Flight) di sospendere l'attività di volo quando il vento è prossimo al limite massimo.

Forti raffiche e variazioni repentine dell'intensità tanto da rendere necessaria una riattaccata non essendo possibile in quelle condizioni un atterraggio sicuro. Non vi erano più le condizioni per atterrare. Interrompevo l'avvicinamento decidevo di applicare la procedura di diversione in emergenza all'alternato del inflight guide . Sospensione dell'attività di volo per vento oltre i limiti massimi previsti dal velivolo e dall'impiego del paracadute (RS50-A13/080/C4-6/1 del 3 luglio 2003).


Wind shear

estremamente pericoloso quando il velivolo è in prossimità del terreno e, se in fase di atterraggio, con un set di motore relativamente basso. Non esitare ad applicare full power ed effettuare un "go around".

- in corto finale: circa mezzo miglio prima del touch down, vedevano scalare la velocità da 145 kts a 117 kts, con marcata tendenza del muso a spostarsi verso destra (riattaccata e successivo atterraggio senza ulteriori inconvenienti).(RS32-20/236/G-32-1 dell'8 agosto 2003). L'equipaggio notava uno sprofondamento anomalo del velivolo. Variazioni repentine della velocità indicata di circa 20 kts (82).

La situazione di wind shear è identificabile da variazioni repentine della velocità indicata e dalla difficoltà a mantenere il corretto sentiero di discesa.

Segnali premonitori:

forti raffiche al suolo, vento forte in quota.


CB

La penetrazione in cellule temporalesche va evitato a qualsiasi costo (270). Nel caso di velivoli non dotati di radar di bordo è utile chiedere alle stazioni radar di terra la presenza di eventuali clutter che denunciano la presenza di possibili nubi temporalesche (0913, 0939).

Forte turbolenza, forti precipitazioni, fulmini (0913).

Condizioni di completo IMC notturno potrebbero favorire l'ingresso improvviso del velivolo in una cellula temporalesca, specie se associato a malfunzionamento del radar di bordo (270).

Elevata variabilità ed intensità delle condizioni meteorologiche

CB affogati


AVVICINAMENTO PAR  
AVVICINAMENTO SWEPT WING  
APPROACH AND LANDING Fase
CORTO FINALE  
GCA NO GYRO  
HUD  
IMC NOTTURNO  
I.P.  
MANCATO AVVICINAMENTO  
MARGINAL VMC  
MEA  
MECH MODE  
MISSIONI
  • strumentale addestrativa
MISSIONE DI TRASFERIMENTO  
PROCEDURA PAR  
PROCEDURA PER HEAD-DOWN  
PROCEDURA SRA  
PUNTO DI CONTATTO  
QUOTA DI SICUREZZA  
RIATTACCATA  
SISTEMA CSAS  
TOUCH DOWN  
VMC DIURNO  
WEATHER RECALL  

Bibliografia

ISV-21/79170/G32-1/2 del 21 ottobre 2004.
TAT-00/02/SV/379/G53-1 dell'11 novembre 2003 di AEROCAT Decimomannu.
RS36-SV/757/C4-6 del 15 ottobre 2003.

Importanza dell'esame delle condizioni meteorologiche

(5734) ISV75734/G32-1/2 del 25 luglio 2001.

Difformità tra condizioni meteo effettive e messaggio di osservazione

(937) RS51-SV/937/G53-1/5-A del 3 giugno 2002.

Fulmini:
(216) RS36-12/216/G32-1 del 15 novembre 2001.
(2402) RG313/1/2402/SV del 18 luglio 2002.
(110) TAT-00/02/SV/110/G53.1 del 30 luglio 2002.
(0913) RS61-004/0913/G53-1 del 10 settembre 2002.
(217) RS36-12/217/G32-1 del 20 settembre 2002.
(0030) RS37-131/0030/G53-1/1 del gennaio 2003.
(183) RS36-12/183/G47-6 del 7 giugno 2004.
(382) RS4-05/382/G53-1 del 3 marzo 2003.
(747) RS9-30/747/G53-1/3 del 16 giugno 2003.
(10165) RS14/SV/10165/G53-1 del 3 novembre 2003.
(1395) RS9-30/1395/G53-1/3 del 14 novembre 2003.
(012) RS9-30/012/G53-1/1 dell'8 gennaio 2004.
(4808) RS31-1/4/4808/G53-1 dell'11 giugno 2004.
CB - Grandine

(1192) RS9-30/1192/G53-1/3 del 28 giugno 2002.

CB - Ghiaccio
(270) RS36-12/270/G32-1 del novembre 2002.
  • CB
(295) RS32-20/295/G32-1 dell'11 settembre 2002.
  • CB - Turbolenza
(0939) RS61-004/0930/G53-1 del 16 settembre 2002.
  • Wind shear in finale
(82) RS36-12/82/G47-6 del 10 marzo 2004.
  • Perdita di situational awareness
(555) RS6-SV/555/C4-6 del 16 agosto 2001.
  • Ingresso non pianificato in IMC
(007) RS2-3/007/EPSV del 5 gennaio 2001.
(668) RA46-SV/668/G53-1/A del dicembre 2003.

Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/11/14